Pitigliano, nessuna risposta ai sindaci sulla situazione dell'ospedale | MaremmaOggi Skip to content

Pitigliano, nessuna risposta ai sindaci sulla situazione dell’ospedale

Il primo cittadino di Sorano, Pierandrea Vanni, torna all’attacco e scrive all’assessore regionale alla Salute
Giovanni Gentili e Pierandrea Vanni
Gentili e Vanni davanti all’ingresso del Petruccioli

PITIGLIANO. L’ha detto e lo ha fatto. Il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni, non si dà per vinto sul destino dell’ospedale di Pitigliano. E se le risposte dalle istituzioni non arrivano, lui continua a porre domande. 

È di oggi l’annunciato messaggio all’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, postato anche sulla pagina facebook del Comune di Sorano, con la fatidica domanda: «assessore, ci sono in Toscana, se non in Italia, ospedali come Pitigliano dove non si effettuano da alcuni giorni ricoveri di alcun tipo?».

Due giorni fa, Vanni aveva affidato ai social un amaro sfogo sulla situazione dell’ospedale Petruccioli, dove già da tempo, di fatto, non esiste più un reparto di medicina interna, perché non ci sono medici a mandarlo avanti se non il primario a scavalco con Grosseto e uno specialista in prestito da altri ospedali. Situazione, fa notare Vanni, aggravata dal fatto che in questo momento l’ospedale non ricovera nemmeno.

Vanni: «non arrivano risposte? E io continuo a porre le stesse domande»

Pierandrea Vanni è una vecchia volpe della politica, sa come va il mondo, conosce le dinamiche del “pubblico” e non si arrende tanto facilmente. La sopravvivenza dell’ospedale di Pitigliano è una battaglia che combatte da quando è sindaco del piccolo borgo all’ombra del Masso Leopoldino. Esattamente dal 1999 al 2009 e di nuovo nel 2019, a fianco di ben 3 primi cittadini di Pitigliano: il compianto Dino Seccarecci, Pier Luigi Camilli e l’attuale Giovanni Gentili.

Gentili ha avuto rassicurazioni dal presidente Giani, che la “questione Petruccioli” sarà affrontata e – si spera – in qualche modo risolta, ma nel frattempo Vanni, ha scritto anche a Bezzini.

«Alcuni mesi fa, in occasione della conferenza dei sindaci della zona sud, chiesi all’assessore regionale alla sanità, presente con il direttore generale della Asl sudest, se esistevano in Toscana reparti di medicina senza medici», spiega Vanni.

«Mi riferivo al fatto che il reparto di Pitigliano da mesi non aveva nessun medico interno, salvo il direttore ad interim che comunque aveva vinto il concorso di direttore della medicina del Misericordia. Per assicurare un minimo di assistenza era necessario ricorrere a rotazione a sanitari dei reparti della provincia di Grosseto, che prestavano servizio a Pitigliano fino alle 17.

Successivamente, con il parere contrario del sindaco di Pitigliano e mio, la Asl decise di trasformare il reparto in struttura per malati Covid a bassa intensità di cura. Parere contrario, perché quella decisione comportò la chiusura anche dell’ ospedale di comunità e di fatto, con l’eccezione del pronto soccorso, la trasformazione di Pitigliano in ospedale Covid.

L’assessore Bezzini, al quale faccio molti auguri perché ha il Covid, non mi rispose.

Oggi, in remoto, gli rivolgo una nuova domanda: Assessore ci sono in Toscana, se non in Italia, ospedali come Pitigliano dove non si effettuano da alcuni giorni ricoveri di alcun tipo?», conclude Vanni.

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