GROSSETO. La gestione dei rifiuti in città si arricchisce ogni giorno di nuovi problemi, disagi, segnalazioni. Fino a casi limite, come quello del quartiere residenziale di Casalecci.
Casalecci nacque una cinquantina di anni fa, sulla Scansanese, a due passi dalla città. Nacque con un obiettivo preciso: realizzare un quartiere dominato dal verde. Non solo negli spazi pubblici, ma anche in quelli privati. In sostanza, chi voleva acquistare i lotti sui quali edificare, doveva assicurare la realizzazione di un giardino, più o meno grande, con un certo numero di piante.
Fu anche fatta pagare una certa cifra a tutti i proprietari per realizzare un impianto di irrigazione, collegato all’Ombrone.
Insomma, nasceva un quartiere verde, in tutti i sensi. Ma le piante, si sa, vanno potate. E l’erba dei giardini va tagliata.
Casalecci, il problema degli sfalci
Così, nei primi anni, nel quartiere di Casalecci c’era un grosso cassone, unico per tutti, dove si potevano conferire gli sfalci. Era un sistema semplice, veniva svuotato quando era pieno.
Con il passare degli anni si passò ad una raccolta porta a porta: ogni famiglia aveva il suo cassone, che veniva ritirato periodicamente.
Una nuova revisione del sistema, perché quando funziona va sempre trovato il modo di creare problemi, è stata fatta qualche anno fa, con un bidone per il verde in ogni stazione di conferimento. In sostanza, un bidone dedicato al verde accanto ai cassonetti. Più scomodo, ma ancora funzionale.
L’ultima rivoluzione, però, sta scatenando la protesta a Casalecci. Perché con l’arrivo dei cassonetti intelligenti, quello del verde è stato tolto. Tanto che in molti si chiedono cosa ci sia di intelligente in questi cassonetti.
«Adesso siamo costretti – dicono dal quartiere – a mettere gli sfalci nei sacchettoni neri. A parte che per i rametti non vanno bene, perché si bucano, ma è un lavoro pazzesco, c’è chi ha prodotto anche trenta sacchetti da solo. E poi ci chiediamo come vengano smaltiti…».
Così le famiglie di Casalecci si dicono disponibili a comprare da sole i cassonetti per il verde ma, per ora, anche questa soluzione non è gradita all’amministrazione.
Intanto i sacchetti restano sul marciapiede.


58 anni, direttore di MaremmaOggi
Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale
Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità
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