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Nasce Impresa Grosseto ed è polemica

Il servizio affidato per 2 anni a una società lucchese per 112.000 euro. Il consigliere Stefano Rosini: «Vivarelli Colonna sfiducia le associazioni locali?»
Nel riquadro, il consigliere Stefano Rosini
Nel riquadro, il consigliere Stefano Rosini

GROSSETO. Il Comune lo aveva annunciato nei giorni scorsi: «sta per nascere Impresa Grosseto, un servizio a supporto delle aziende, grossetane e non solo, che devono interfacciarsi con l’amministrazione. Un punto di riferimento per i nuovi imprenditori che intendono investire sul territorio, ma anche per le aziende già presenti, collaborando con le associazioni di categoria che rappresentano da sempre il tessuto economico. Oggi la giunta comunale ha approvato la delibera». 

La delibera è la numero 409/2022 e l’operazione costa poco meno di 112.000 euro alle casse del Comune, per dare vita a un servizio, affidato per 2 anni a un soggetto esterno, la fondazione “Promo P.a.” di Lucca. Di fatto svolgerebbe le funzioni delle associazioni di categoria e subito scoppia le polemica.

Rosini: «Vivarelli Colonna sfiducia le associazioni di impresa locali?»

A delibera ancora “calda”, infatti, il consigliere Pd, Stefano Rosini, annuncia un’interrogazione al sindaco Vivarelli Colonna, per chiedere se questa operazione non sia un atto di sfiducia nei confronti delle associazioni d’impresa locali.

«Grosseto Impresa comprende una serie di azioni per attrarre, accompagnare e assistere le imprese locali e non, favorendo il dialogo tra investitori e istituzioni, per rendere l’area grossetana più attrattiva per gli investimenti. Fornendo così un servizio di supporto al sistema economico interno ed esterno al territorio, che possa dare impulso e garantire continuità alla crescita locale», scrive Rosini.

Il progetto presentato dalla fondazione Promo P.a., infatti, infatti si pone come obiettivi

  • l’analisi del contesto imprenditoriale locale con la mappatura del le opportunità di investimento presenti sul territorio, con il coinvolgimento degli stakeholder
  • la costruzione di un’offerta territoriale per le imprese e gli investitori
  • servizi di informazione, formazione e orientamento per imprenditori anche sulle principali opportunità offerte dal Pnrr e da altre fonti di finanziamento nazionali e regionali
  • servizi di facilitazione nei rapporti tra le imprese e la Pubblica amministrazione
  • attività di comunicazione, promozione, e marketing.

«Nel riconoscere a Promo P.a. un’esperienza consolidata in materia di semplificazione burocratico-amministrativa e facilitazione del dialogo tra impresa e pubblica amministrazione – scrive Rosini – mi domando se non sarebbe bastato coinvolgere la Regione Toscana, la Camera di Commercio e chiedere alle associazioni di affrontare insieme questo tema senza buttare soldi pubblici…o questa amministrazione non aveva dato vita ai tavoli di confronto?», si chiede il consigliere.

Dove è finito il rapporto permanente chiesto dal Comune alle associazioni di categoria?

«La nostra intenzione è mantenere un rapporto permanente e duraturo con le associazioni di categoria per ogni comparto», era intenzione della giunta comunale. Ma secondo Rosini non sono mancate le occasioni per smentire questa posizione, a partire dall’ultimo e contestato evento, il Lux vintage festival, in agosto.

«Noi vogliamo condividere l’esigenza di stare vicino alle piccole imprese in questo momento di difficoltà, ma cercando di far cogliere tutte le opportunità alle imprese grossetane», aggiunge Rosini.

Le 7 domande di Rosini al sindaco

Sono 7 i quesiti che Stefano Rosini intende rivolgere a Vivarelli Colonna attraverso il canale ufficiale dell’interrogazione:

  1. Perché si è scelto un soggetto di Lucca che non conosce il tessuto produttivo locale
  2. Se è stata fatta una valutazione comparativa tra più soggetti
  3. Se e come è stata aggirata la norma per gli affidamenti diretti che non prevedono cifre così rilevanti per incarichi consulenziali
  4. Perché non si è cercato un rapporto con la Regione, che ha competenza dirette in materia di sviluppo economico, o con la Camera di commercio, che ha competenze di rappresentanza e servizio alle imprese, in quanto enti pubblici, con cui tenere rapporti di leale collaborazione
  5. Perché non si è tentato un rapporto con le associazioni di categoria della città, che svolgono una preziosa funzione di rappresentanza, oltre a un servizio e consulenza alle imprese locali
  6. Perché non sono stati coinvolti gli ordini professionali della città, sicuramente utili per mettere a disposizione competenze per le esigenze delle imprese
  7. Se si ritiene, dunque, il sistema associativo di rappresentanza delle imprese della città inadeguato ed incapace a svolgere tali funzioni», conclude Rosini

 

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