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Musicanti di Maremma, quando la musica fa beneficenza

Il gruppo dei Musicanti di Maremma gira per il territorio e raccoglie fondi destinati ad opere di beneficenza
I Musicanti di Maremma a Gerfalco in occasione della Befana
I Musicanti di Maremma a Gerfalco in occasione della Befana

di Jessika Biondi

GROSSETO. I Musicanti di Maremma, un gruppo folkloristico nato quasi per caso dall’idea di 5 o 6 persone conta oggi oltre 25 partecipanti che, muovendosi di sagra in sagra e presenziando ad eventi pubblici e privati, si impegna in opere di beneficenza grazie alle donazioni a loro volte.

Con un repertorio di canzoni popolari maremmane e toscane, esordirono sette anni fa al Marruchetone di Braccagni e crescendo sempre di più, sia come numero che come impegno, sono diventati una vera e propria associazione con lo scopo di restituire alla nostra terra la tradizione del Maggio e degli antichi mestieri, come la vendemmia e le trebbiature, attraverso l’interazione con le nuove generazioni. 

I Musicanti di Maremma
I Musicanti di Maremma

Musicanti di Maremma: «Grande entusiasmo al nostro esordio»

«La spinta a crescere c’è stata data proprio dall’entusiasmo ricevuto dal pubblico al nostro esordio – sostiene il presidente dell’associazione Leonardo Bucci -. Tra poeti che improvvisano in ottava rima, fisarmonicisti, chitarristi e cantanti, tutti dilettanti, siamo diventati veramente un bel gruppo».

«In poche settimane abbiamo tirato su il nostro repertorio e abbiamo partecipato alla Fico di Bologna., la fiera dei borghi più belli d’Italia, ed anche ad eventi televisivi come la trasmissione Dilettando, classificandoci secondi nel 2020».

I Musicanti a Dilettando con Carlo Sestini
I Musicanti a Dilettando con Carlo Sestini

Il vostro primo impegno è quello di fare beneficenza, che cosa siete riusciti a realizzare?

«Nel corso del tempo, con le offerte a noi donate, abbiamo acquistato dei giochi inclusivi per i bambini diversamente abili e li abbiamo fatti installare nelle scuole materne. Collaboriamo con Spazio H a Piombino ed abbiamo, inoltre, comprato delle sedie a rotelle che doniamo alle associazioni preposte, come la Croce Rossa o la Pubblica Assistenza o all’Auser, per essere messe ad usufrutto gratuito da parte delle persone meno fortunate che non possono permettersi il noleggio».

Musicanti di Maremma, riconosciuti dalla Regione

Vi definite Maggerini, qual è il vostro compito?

«Il Maggio è una tradizione che risale ai tempi del fascismo, quando le persone scappavano di notte nei poderi per suonare, cantare e mangiare».

«Per due giorni, il 30 aprile e il primo maggio, partendo dalle campagne di Suvereto arriviamo fino a Massa Marittima e Pianizzoli girando per tutta la Maremma, andando di podere in podere, donando fiori e cappelli in cartapesta, per augurare la prosperità di un buon raccolto con i nostri canti».

«In cambio riceviamo delle offerte che usiamo a scopo benefico, ma non manca mai il vecchio contadino che ci regala le uova oppure il formaggio oppure quello che ha appena raccolto. Dopo circa 20 giorni facciamo quella che si usa chiamare ribotta; ci incontriamo cioè con tutti i contadini da cui siamo andati e offriamo loro un pranzo in compagnia per ringraziarli del loro contributo».

«Recentemente ci siamo iscritti alla compagnia del Maggio di Buti, che fa capo a tutte le associazioni di maggerini e di cantautori popolari, venendo così riconosciuti dalla regione Toscana».

Il progetto dei Musicanti di Maremma per i più piccoli

Il 2024 per voi è iniziato con la tradizione della Befana, regalando calze fatte a mano dalle donne del gruppo ai bambini, ma c’è un vero e proprio progetto rivolto ai più piccoli che state per realizzare. 

«E di questo ne siamo particolarmente orgogliosi. La musica è un veicolo primario per la formazione dei bambini, un metodo espressivo che permette di stimolare tutte le aree del corpo e della mente dando una maggiore consapevolezza del proprio corpo, ma anche sollecitando l’attenzione, la memoria e la capacità di ascolto di sé e degli altri».

«Proprio per i benefici che il canto apporta, stiamo lavorando ad un progetto che prevede la collaborazione con le scuole elementari della zona, coordinati dagli insegnanti e da una pedagogista che fa parte del gruppo. Con questo, oltre a fare apprendere divertendo i contenuti relativi alla nostra tradizione attraverso i canti popolari della Maremma, indagheremo le funzioni per cui il canto veniva eseguito».

Oltre al Maggio, quali sono i prossimi eventi in programma?

«Parteciperemo sicuramente alle sagre primaverili, ma il più vicino sarà quello di domenica 14 gennaio. Siamo stati invitati da Ilaria Bardelloni, organizzatrice di Trekking in Toscana per l’associazione La l’Istrice, per far conoscere i nostri canti folkloristici a coloro che parteciperanno alla passeggiata nei pressi di Suvereto, ci auguriamo di portare sorrisi nei volti presenti attraverso le nostre note d’allegria e i nostri costumi colorati».

 

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