GROSSETO. Era arrivato dal Senegal anni fa come richiedente asilo e aveva partecipato al progetto di volontariato all’area archeologica di Roselle, a Grosseto. Poi aveva trovato lavoro, in un’azienda agricola di Cinigiano.
Ma la scorsa settimana, qualcosa era cambiato: il 32enne era stato soccorso dall’ambulanza, dopo che alcuni automobilisti avevano chiamato la polizia municipale. Mor Awa Diop si stava lanciando contro le auto in transito in via Aurelia nord. È stato portato all’ospedale, dove, la mattina dopo, è morto. Ora, per quella morte, ci sono 14 indagati tra medici, infermieri e operatori socio sanitari.
Disposta l’autopsia
Mor Awa Diop aveva 32 anni. Quando le pattuglie della polizia municipale sono arrivate in via Aurelia Nord, dopo che alcuni automobilisti avevano segnalato la presenza dell’uomo sulla strada, lo avevano trovato in stato confusionale.
Era fuori di sé e si lanciava contro le auto in transito. Subito è arrivata l’ambulanza: il trentaduenne è stato soccorso e portato all’ospedale Misericordia per accertamenti.
È stato trattenuto in osservazione tutta la notte ma la mattina successiva, venerdì 12 aprile, è morto.
Avvertito il magistrato, la salma di Mor Awa Diop è stata portata all’obitorio dell’ospedale. Il sostituto procuratore Federico Falco ha disposto l’autopsia e ha delegato le indagini sulla morte dell’uomo alla squadra mobile.
Autopsia che verrà fatta nei prossimi giorni: l’incarico è stato dato al professor Mario Gabbrielli, ordinario di medicina legale all’Università di Siena e alla dottoressa Maria Serena Verzuri, specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare e medicina interna. Saranno loro a dover rispondere al quesito del magistrato. Ovvero a spiegare cosa abbia ucciso il 32enne.
14 indagati tra medici, infermieri e Oss
Una volta disposta l’autopsia, il pm ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 14 persone. Personale sanitario, medici, infermieri che tra il 12 e il 13 aprile si sono occupati, a vario titolo, del 32enne.
Un atto dovuto, quello della Procura: essendo l’autopsia un accertamento irripetibile, gli indagati potranno nominare i propri consulenti di parte. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari: al personale ospedaliero che ha assistito Mor Awa Diop sono al momento contestati i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
