Muore a 47 anni mesi dopo il malore, lo piangono gli amici | MaremmaOggi Skip to content

Muore a 47 anni mesi dopo il malore, lo piangono gli amici

Pampersi era titolare di un’impresa di spurgo: appassionato motociclista, era ricoverato dallo scorso marzo al Centro di riabilitazione a Montevarchi
Walter Pampersi
Walter Pampersi

GROSSETO. È un dolore impossibile da rendere a parole quello che da questa mattina, sabato 30 ottobre, stanno cercando di esprimere i tantissimi amici di Walter Pampersi, che se n’è andato a soli 47 anni. L’uomo era ricoverato da marzo al Centro di riabilitazione di Montevarchi, dopo essere stato colto da un malore che lo aveva in parte paralizzato. E a causa della pandemia, i suoi tantissimi amici, non sono mai potuti andare a trovarlo.

Accanto a Pampersi sono rimasti sempre i suoi familiari: l’uomo lascia la moglie e due figli di 15 e 8 anni.

Artigiano, aveva aperto un’impresa di spurgo, la Idro-disostruzione di Walter Pampersi. Azienda che portava avanti con grande passione, la stessa che dedicava alla sua moto, alle passeggiate in sella alla bici da corsa e alla sua famiglia, che era sempre al primo posto nei suoi pensieri.

Walter Pampersi
Walter Pampersi

Pampersi faceva parte dell’associazione culturale La chiave di volta  della quale è presidente Massimiliano Pepi, patron degli Attortellati. Era un uomo che aveva un cuore grande, Walter. Un uomo che aveva costruito a Grosseto una rete di amici ai quali non ha mai fatto mancare il proprio appoggio. In tanti oggi sono rimasti senza parole quando hanno saputo che Walter non c’era più.

«Era sempre disponibile per gli altri – dice Pepi – partecipava alle attività dell’associazione, era un membro molto attivo. Ma soprattutto era un uomo di una bontà unica». Schietto, sincero, come sa esserlo la gente di Maremma. «Con la sua umiltà e con la sua sincerità riusciva a fare squadra – aggiunge Pepi – Il mio rammarico, come quello di tanti altri nostri amici, è stato quello di non poter andare nemmeno una volta a trovarlo all’ospedale. Lascia un vuoto enorme in ciascuno di noi, un vuoto che difficilmente sarà colmato».

 

 

 

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