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Quella moto spezzata in due sul ciglio della strada

Leonardo Lorenzoni aveva 31 anni: lavorava in un ristorante. È morto sulla strada del Cipressino, il conducente dell’auto sarà indagato
La Yamaha spezzata in due
La Yamaha spezzata in due

CINIGIANO. C’è la metafora della vita nella moto spezzata in due, scaraventata sul ciglio della strada, accanto al corpo del centauro che fino a un attimo prima era in sella alla sua Yamaha.

La vita spezzata di Leonardo Lorenzoni, 31 anni, il giovane deceduto in un drammatico incidente stradale, oggi pomeriggio, 6 giugno, poco prima delle 16, sulla provinciale del Cipressino, all’altezza del bivio di Sant’Angelo. La strada che da Paganico sale sull’Amiata è  stretta e pericolosa, un serpente di curve, salite e discese, cui è già stato pagato un tributo di vite altissimo.

La moto, icona di libertà e potenza, un sogno per tanti giovani, interrotto per Leonardo, senza neanche avere il tempo di accorgersene, da un suv bianco sbucato all’improvviso dalla curva, a tagliare la strada. 

L’impatto è stato devastante, non ha lasciato scampo al ragazzo. Lo spigolo sinistro della vettura lo ha centrato in pieno scaraventandolo diversi metri più avanti sul terrapieno, di lato alla strada dove è rimasto immobile, ormai senza vita.

La Jeep Cherokee è ferma 30 metri più avanti, contromano, il muso puntato verso i campi di lato alla strada, con il parabrezza sfondato, l’airbag esploso, il parafango e la ruota sinistra distrutta. Come distrutta è la vita dell’uomo che la guidava, un 49enne di Santa Fiora, anche se dovranno essere i rilievi dei carabinieri a determinare la dinamica dell’incidente e gli inquirenti a stabilire eventuali responsabilità.

L'auto che ha preso in pieno il centauro
L’auto che ha preso in pieno il centauro

Intanto, sotto un sole implacabile si consumano gli atti d’obbligo, si misurano le distanze, le traiettorie, si segnano i punti di impatto con la vernice spray rossa, sotto lo sguardo sbigottito e incredulo degli automobilisti che scorrono a passo d’uomo, a senso alternato.

La lunga fila di auto viene fermata del tutto dai carabinieri in entrambe le direzioni, quando gli operatori della Misericordia di Castel del Piano portano via il corpo di Leonardo.

Poi il traffico riprende lentamente a defluire, come la vita a scorrere.

Il trentenne viveva ad Abbadia San Salvatore ma la sua famiglia è originaria di Santa Fiora. Lavorava in un ristorante del centro di Abbadia, ma spesso attraversava la vetta dell’Amiata per raggiungere la sua fidanzata, che vive ad Arcidosso. 

Lorenzoni stava viaggiando in direzione della montagna, quando è morto su quella strada che ha già visto tante tragedie come quella di lunedì pomeriggio.

La salma è stata portata all’obitorio, a disposizione della procura che ha disposto l’autopsia, mentre il 49enne che era alla guida del suv, sarà indagato per omicidio stradale

 

 

Autore

  • Lina Senserini

    Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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