Morto a 32 anni in ospedale, indagato un altro medico | MaremmaOggi Skip to content

Morto a 32 anni in ospedale, indagato un altro medico

Sono 15 i nomi iscritti dalla Procura nel registro degli indagati: la famiglia ha ricevuto il nullaosta per rimpatriare la salma di Mor Awa Diop. L’autopsia non ha dato alcuna risposta
L'ospedale di Grosseto
L’ospedale di Grosseto

GROSSETO. Si è aggiunto un altro nome ai 14 già iscritti nel registro degli indagati dalla procura, per la morte di Mor Awa Diop, il 32enne ricoverato al Misericordia dopo essere stato soccorso mentre faceva il gesto di gettarsi sotto alle auto in via Aurelia Nord. 

È il nome di un altro medico, che, nelle ore trascorse tra il soccorso del 32enne e la sua morte, si è preso cura di lui. 

Nessuna risposta dall’autopsia

Martedì 23 aprile, all’obitorio dell’ospedale Misericordia, il professor Franco Gabbrielli e la dottoressa Maria Serena Verzuri hanno effettuato l’autopsia sul corpo dell’uomo. Con loro c’erano i consulenti nominati dagli indagati, i medici Roberto Martini, Cristina Vuolo Michele Casalis e Romano Santoro

Ci vorranno 90 giorni per dare risposte alla domanda formulata dal sostituto procuratore Federico Falco che ha aperto il fascicolo. L’autopsia infatti, non ha dato alcun esito.

Un'”autopsia muta”, come si dice in gergo, che non ha fornito alcuna risposta. Dalla salma di Mor Diop sono stati quindi prelevati campioni per gli esami tossicologici e istologici

Gli indagati, assistiti dagli avvocati Francesca Carnicelli, Diego Innocenti, Riccardo Boccini, Romano Lombardi, Stefano Colelli, Giacomo Santi Laurini, Silvia Falconi, Fabio Andreucci, Paolo Martellucci e Sara Montauti, Alessandro Risaliti, Carlo Valle, Sergio Frediani sono accusati di omicidio per colpa medica. 

Arriva il nullaosta al rimpatrio

La famiglia di Diop, assistita dagli avvocati Andrea Coscarelli e Alessio Bianchini, hanno avuto mercoledì 24 aprile il nullaosta della procura. La salma sarà rimpatriata a Kaffrin, in Senegal

La comunità ha raccolto i soldi per l’ultimo viaggio di Diop Mor. Il 32enne, che lavorava come operaio in un’azienda agricola a Santa Rita, viveva in città, dov’era arrivato diversi anni fa con un visto da rifugiato, presto rientrerà in Senegal. 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati