Morì a 53 anni, il marito medico sarà processato | MaremmaOggi Skip to content

Morì a 53 anni, il marito medico sarà processato

Il 78enne è stato rinviato a giudizio: aveva prescritto farmaci antidepressivi alla donna che qualche volta abusava di alcolici. È accusato di omicidio colposo aggravato
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

ORBETELLO. Era appena rientrato dal lavoro, nella casa a Provincia, vicino ad Ansedonia. Era entrato nell’abitazione che divideva con la moglie come ogni sera, quando finiva il turno. Ma il 12 aprile 2021, una volta aperta la porta, non aveva ricevuto alcun saluto. In casa c’era soltanto un grandissimo silenzio. La moglie del medico era morta e i tentativi di rianimazione del marito dottore prima e dei sanitari del 118 poi, non erano bastati a salvarle la vita. 

Ora, per il marito della donna, si aprirà il processo: l’accusa formulata dal sostituto procuratore Federico Falco, che ha chiesto il rinvio a giudizio, è quello di omicidio colposo aggravato. Il giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna ha disposto il rinvio a giudizio. 

Uccisa da un mix di psicofarmaci e alcol

Quando nell’abitazione si presentarono i carabinieri, trovarono diverse confezioni di psicofarmaci che il medico, difeso dall’avvocata Valeria Di Duca, aveva prescritto alla donna, per tentare di alleviare il dolore che la 53enne si portava dentro. Antidepressivi, lorazepam e delorazepam che dovevano però essere assunti con cautela. Soprattutto da chi, come la cinquantatreenne, ciclicamente abusava di alcol

La sera in cui è stata trovata morta, la donna aveva assunto un mix di psicofarmaci e alcol. La sua morte era stata «causata da insufficienza respiratoria acuta per intossicazione esogena da alcol e benzodiazepine», aveva evidenziato il professor Mario Gabbrielli, che aveva fatto l’autopsia sul corpo della donna. 

I carabinieri di Orbetello avevano sequestrato le confezioni di farmaci trovati nell’abitazione. Confezioni che erano state prescritte alla donna dal marito medico.  L’accusa formulata nei suoi confronti è quella di omicidio colposo aggravato: secondo il pm l’uomo, essendo un medico, «era pienamente consapevole dei rischi connessi alla combinazione tra l’abuso di alcol e l’assunzione di farmaci». La morte della donna, che ha lasciato un fratello e una sorella, assistita dall’avvocato Giovanni Gori, poteva quindi essere prevista dal marito che era però convinto che non sarebbe mai successa una tragedia come quella. 

 

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