GROSSETO. Si sa, per i ragazzini il monopattino è un richiamo irresistibile. Un po’ come le auto sportive per i più grandicelli. E trovarseli a ogni angolo di strada in città, così “comodi” da prendere, sta spingendo alcuni di loro ad andare oltre il lecito. Perché, lo scriviamo da un paio di settimane, non si arresta la catena di mezzi danneggiati e vandalizzati, spaccati a sassate solo per risparmiare qualche euro e fare i “fichi” con gli amici. E, in qualche caso, si va anche oltre, con un subaffitto (a pagamento, ovviamente) che somma reato a reato.
Ne va di mezzo la City Raptor, azienda maremmana che fa capo ad Alessandro Rovani e Jonathan Esposito che, peraltro, sono due che se i ragazzini li conoscessero forse da quei monopattini starebbero lontani.
Però, intanto, all’azienda che gestisce in Maremma la logistica per la Reby Italia (emanazione della Reby Spagna), i danni causati sono ingenti. Ogni giorno qualche monopattino viene spaccato, in riparazione ce ne sono ormai un centinaio.
Tolgono il Gps e girano senza essere individuati
Perché il sistema che usano questi ragazzini, quasi sempre minorenni, è anche ingegnoso. Il che dimostra che, se usassero le proprie capacità in modo sano, qualcosa di buono potrebbero fare nella vita. In sostanza, dopo aver spaccato la scatola di plastica frontale del monopattino che contiene il sistema di controllo, con un ponticello, pare che si siano documentati sul “dark web“, quella parte della rete che esiste ma alla quale non tutti sanno accedere, riescono ad escludere il Gps.
«Il danno è doppio – dice Jonathan Esposito – perché oltre a spaccare il monopattino, e aggiustarlo costa parecchi soldi, lo rendono un “fantasma”. Sulla mappa appare in un punto, ma non c’è. Quindi l’utente onesto pensa di trovarlo e non lo trova, con grave danno d’immagine per noi».
Due colti in flagrante, denunciati
Così Jonathan e Alessandro girano la città in lungo e in largo. E, in qualche caso, i ragazzini vengono colti sul fatto. È successo mercoledì in via Curtatone. I ragazzini sono stati identificati dalla polizia municipale e denunciati a piede libero. Ma ora le indagini sono in corso, c’è il sospetto che da semplici vandali siano diventati qualcosa in più e stia nascendo un fiorente mercato clandestino. Con subaffitti e piccole zone di controllo dei mezzi vandalizzati. E questo renderebbe i reati assai più gravi.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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