Minaccia e molesta l'ex moglie per quasi due anni | MaremmaOggi Skip to content

Minaccia e molesta l’ex moglie per quasi due anni

Era solito appostarsi sotto casa della donna e fotografarla quando usciva con amici e parenti: non poteva contattarla, ha violato anche gli obblighi
La campagna dei carabinieri

ORBETELLO. Non voleva rassegnarsi alla separazione dalla sua ex moglie e per quasi due anni l’ha tormentata, seguendola ovunque andasse e tempestandola di telefonate e messaggi. Tanto che tutt’ora non può avvicinarsi alla donna e non può comunicare con lei. Tra poche settimane per l’uomo, un 39enne originario del Napoletano, si aprirà il processo. Difeso dall’avvocato Giovanni Ranucci del foro di Viterbo, il 39enne è stato rinviato a giudizio dal giudice Sergio Compagnucci.

Perseguitata giorno e notte

Vivere a Orbetello era diventato un incubo per la donna . Assistita dall’avvocata Mara Renzetti, a novembre dell’anno scorso aveva ottenuto un’ordinanza di divieto di avvicinamento. Ordinanza che però l’uomo, che non poteva nemmeno contattarla, ha violato lo scorso gennaio, quando ha inviato due messaggi alla donna.

La donna, nel corso dei mesi, è stata costretta a cambiare le proprie abitudini: lui la seguiva ovunque, anche quando usciva da casa con parenti e amici e molto spesso la fotografava.  La chiamava e le mandava messaggi, spesso offendendola e minacciandola e spesso si faceva trovare sotto casa sua per controllarla e molestarla. «Fai schifo come mamma, non fai nulla, sei schifosa», le diceva spesso. E ancora: «Sei una stupida deficiente che pensa solo a se stessa, fai schifo», per concludere: «Tu sei solo mia», facendole intendere che le sarebbe potuto succedere qualcosa.

A fermarlo, poi, non era bastato né l’ammonimento del questore e nemmeno la misura cautelare del divieto di avvicinamento. Il pm Salvatore Ferraro ha chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo che ora sarà processato: è accusato di stalking e di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

 

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