La medaglia d'onore per la Memoria. Cerimonia in prefettura Skip to content

La medaglia d’onore per la Memoria. Cerimonia in prefettura

Alla presenza della prefetta Paola Berardino la consegna della medaglia alla famiglia di Alfredo Granitto. Il racconto di Vanna Bertoncelli
La prefetta Paola Berardino e le altre autorità alla consegna della medaglia d'onore, nel Giorno della Memoria
La prefetta Paola Berardino e le altre autorità alla consegna della medaglia d’onore, nel Giorno della Memoria

GROSSETO. Nel salone degli specchi, in prefettura, si è svolta la cerimonia di commemorazione del “Giorno della Memoria”. Alla presenza della prefetta Paola Berardino, delle autorità civili e militari e di una rappresentanza del parlamento degli studenti della Toscana è stata consegnata la medaglia d’onore ai familiari di Alfredo Granitto. 

In apertura, a cura di Pietro Scarpino, funzionario addetto alla segreteria particolare del prefetto, sono state proiettate alcune slides a testimonianza della tragicità della Shoah e presentata la figura di Alfredo Granitto come militare e come uomo.

Il ricordo che ne ha tracciato la nipote vede, accanto ai ricordi di famiglia, la testimonianza di forti valori etici eredità degli insegnamenti di nonno Alfredo. La prefetta nel suo intervento ha sottolineato come un unicum, nella storia dell’umanità, lo sterminio perpetrato dai nazisti richiamando l’attenzione sull’importanza della memoria come deterrente alla malvagità dell’uomo e all’orrore.

Il Giorno della Memoria

La risoluzione di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio è stata presa nella riunione plenaria dell’assemblea generale delle Nazioni Unite del 2005 in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti. È infatti il 27 gennaio del 1945 che i soldati dell’Armata Rossa, la 60° Armata del Primo Fronte Ucraino, abbattono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau-Monowitz in Polonia.

Il mondo conosce così le dimensioni dell’orrore del Terzo Reich. Fra il 1939 e il 1945 sono circa sei milioni gli ebrei che vengono uccisi dai nazisti. E sono più di un milione i bambini morti. Per un mondo più pulito. Questo l’obiettivo del regime. La realtà è, anche per la sistematicità delle esecuzioni, l’orrore più grande che l’umanità conosca.

L’importanza della memoria

Da Platone alle neuroscienze la memoria è stata al centro dell’attenzione. La memoria, quel meccanismo complesso e sofisticato che rende possibile fare esperienza dalle esperienze. Fare memoria è decisivo per non dimenticare. Perché la legge dell’oblio dimostra che le persone, i fatti, gli oggetti, i nomi, insomma i ricordi, se non rinnovati, non spariscono del tutto ma si affievoliscono e perdono di importanza e di significato.

Per gli Ebrei la memoria è un imperativo. Nel Deuteronomio (6,4 ss.) infatti, Mosè si rivolge con tono di comando al suo popolo esortandolo al ricordo. “Shemà Israel Ascolta o Israele: Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Le parole che oggi ti ordino siano nel tuo cuore”. L’importanza del ricordo dell’esortazione come dell’accaduto. Il tenere a mente, mattino e sera, sempre.

È la liturgia della preghiera. Dalla parola di Dio ad Auschwitz. Primo Levi sopravvissuto al campo si sterminio apre il romanzo Se questo è un uomo (1947) con una poesia che è una sorta di trasposizione del testo liturgico nella quale ordina di ricordare l’accaduto, di tramandare la memoria ai giovani, di mantenere vivo il ricordo della deportazione e dello sterminio degli ebrei, della Shoah.

Perché la catastrofe non si ripeta più. Shoah. Non olocausto. Shoah è una parola ebraica che significa catastrofe. Olocausto è un termine che, indicando una forma di sacrificio a Dio, richiama un contatto con il divino. Ma nel tempo dell’orrore Dio dove è?

Ci risiamo. Molte sono le cose che angosciano l’umanità. In primis la guerra. Con le atrocità che sempre l’accompagnano. La guerra ovunque sia. Diffusa in ogni angolo della terra. Dai Balcani alla Colombia. E il conflitto Russia-Ucraina. Vissuto come più vicino a noi sotto diversi aspetti, sembra coinvolgerci di più. Ma ancora di più sconvolgerci.

In qualche modo è la nostra guerra.

Vanna Francesca Bertoncelli

Autore

  • MaremmaOggi

    nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik