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Maremma forte in agricoltura, fabbricazioni in metallo e riparazioni

A certificarlo è uno studio Ocse che ha esaminato 12 realtà rurali di quattro Paesi diversi. Per l’Italia sono stati scelti i territori delle province di Arezzo e Grosseto. Ecco i dati e le raccomandazioni degli esperti
Leonardo Marras, Francesco Limatola e Paolo Rosso.
Da sinistra: Leonardo Marras, Francesco Limatola e Paolo Rosso. A destra una delle slide proiettate durante l’illustrazione dello studio

GROSSETO. È stato presentato oggi, 15 dicembre, a Palazzo Aldobrandeschi, il rapporto conclusivo del progetto di studio “The Future of Rural Manufacturing” promosso da Ocse. L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in Europa ha redatto il rapporto in collaborazione con DG Regio della Commissione Europea e il supporto della Regione Toscana e di Irpet.

Sono state esaminate 12 realtà rurali di quattro Paesi: Francia, Germania, Slovenia e Italia. Per lo stivale sono stati individuati come case study i territori della Provincia di Arezzo e della Provincia di Grosseto.

Perché il focus sui territori rurali

L’industria manifatturiera rimane un importante motore di occupazione e crescita nelle economie rurali europee. Il rapporto rileva che nonostante le regioni rurali costituiscano solo il 28% della popolazione, rappresentano quasi la metà (48%) dei posti di lavoro nel settore manifatturiero.

Entro il 2020 è stimato che il 70% della popolazione europea vivrà in un Paese con crescenti differenze di reddito. Questo sta portando molti governi a rivedere la progettazione di politiche di sviluppo regionale e rurale per affrontare efficacemente la crescente disuguaglianza.

La Maremma case study europeo

Venendo ai due casi studio italiani, Grosseto, rispetto all’economia aretina (molto sviluppata sul versante manifatturiero) ha un settore primario predominante. Con una percentuale che è quattro volte la media dell’Italia rurale e riporta una quota inferiore nel manifatturiero (6,62%) e dell’industria in generale.

Come elemento caratterizzante, l’economia rurale del grossetano, mantiene una forte specializzazione nell’ambito produttivo primario in cui la manifattura si inserisce come elemento di supporto. Il 24,5% delle unità locali e il 31,5% dell’occupazione nella manifattura in provincia di Grosseto provengono dalla produzione di prodotti alimentari e bevande.

Altra specializzazione della provincia, in parte legata all’agricoltura, consiste nella fabbricazione di prodotti in metallo e nella riparazione e installazione di macchinari e attrezzature: un terzo delle imprese locali e un quarto dell’occupazione sono in questo settore. Entrambe le province di Arezzo e Grosseto si confermano avere un settore manifatturiero fondato su micro e piccole imprese: il 90% delle imprese manifatturiere del grossetano conta meno di 10 dipendenti.

Leonardo Marras: «La Toscana per le aree rurali investirà 1/3 dei fondi europei»

«Con questo rapporto – spiega Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – ci vengono consegnate sfide su cui lavorare e target su cui concentrarsi per correggere il tiro e dare risposte sempre più adeguate alle esigenze diversificate, in questo caso, delle province di Arezzo e Grosseto, una più vocata alla manifattura, l’altra più all’agricoltura».

Esprimendo riconoscenza ad Ocse che ha scelto la Toscana per la sua analisi, Marras si auspica di poter collaborare ancora in futuro. «Lo strumento che ci offre è per noi molto utile, dal momento che abbiamo messo a disposizione delle aree rurali un terzo della programmazione dei fondi europei – conclude – entro il 2027, infatti, impiegheremo 4 miliardi di euro, di cui il 30% sono destinati ad aree riconosciute nella strategia nazionale delle aree interne tra cui, in provincia di Grosseto, l’Amiata, le Colline del Fiora e le Colline metallifere».

Francesco Limatola: «Serve lavorare maggiormente su infrastrutture, formazione, sostenibilità e innovazione»

Il rapporto Ocse, oltre a fotografare lo stato attuale, fornisce delle raccomandazioni a ciascuna provincia oggetto di studio. «Nel caso del nostro territorio, invita a sfruttare al massimo tutte le sinergie, comprese quelle con i territori confinanti, come avviene per la produzione manifatturiera della provincia di Grosseto collegata al distretto del cuoio di Siena – aggiunge Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto – L’altro suggerimento è quello di abbracciare nuovi modi di vivere la ruralità valorizzandone gli elementi di forza che determinano il benessere e la qualità della vita».

L’Ocse, in questo senso, segnala come positivo l’esempio pionieristico dello smart working village di Santa Fiora.

«Ci viene richiesto inoltre di cogliere la sfida degli IDE per diventare più attrattivi con gli investitori stranieri – prosegue Limatola – Infine, raccomanda di lavorare per superare il gap di accessibilità legato alle carenze nelle infrastrutture di trasporto e nella connettività digitale, di lavorare sulla sostenibilità ambientale e l’innovazione delle aziende, rispondendo con il sistema della formazione alla crescente richiesta di figure professionali con competenze sempre più specialistiche».

«Dobbiamo impegnarci come territorio a fare rete – conclude Limatola – la Provincia affiancherà a questo rapporto lo studio commissionato all’università Bicocca di Milano e all’università di Pisa e convocheremo nuovi tavoli con i sindacati, le associazioni di categoria, il mondo della formazione e gli attori economici».

Paolo Rosso: «Dai finanziamenti europei grandi opportunità»

Paolo Rosso, esperto Ocse, ha illustrato il rapporto a Palazzo Aldobrandeschi, sottolinea le prospettive per il futuro. «Sarà necessario integrare meglio una manifattura sostenibile con una forte caratterizzazione innovativa – dice Rosso – che sia d’impulso al settore primario della provincia di Grosseto. Questa è una sfida ancora tutta da affrontare».

«Ci sono elementi dinamici positivi ma c’è molto da lavorare – precisa – I finanziamenti europei offrono opportunità interessanti per questo territorio nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale. All’interno della strategia per la specializzazione intelligente della Regione Toscana viene data particolare attenzione alla Smart agriculture, cioè l’agricoltura di precisione».

«In più – conclude -c’è la tematica relativa al rafforzamento delle aree interne, dove per il periodo 2021 -2027 si aprono prospettive ulteriori. Quindi ci sono diverse opportunità, che tuttavia richiedono un maggiore sforzo di coordinamento per essere sfruttate al massimo».

Il rapporto è disponibile al seguente link: https://industria40.regione.toscana.it/web/industria40/-/presentazione-rapporto-ocse

Autore

  • Federico Catocci

    Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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