CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Una pecora sbranata a Buriano e forse anche una gallina. Questo il ritrovamento stamattina in una piccola azienda agricola tra Vetulonia e Buriano, quando al risveglio la proprietaria ha trovato l’animale morto, forse causato da un attacco di lupi.
Non è infatti la prima volta che succede a Barbara, la proprietaria, che gestisce i 3 ettari di terreno: nella sua azienda infatti, ci sono oltre alle pecore, anche oche, galline e pony.
Lupi all’attacco nella notte
«Purtroppo ci siamo risvegliati con questo attacco – ha detto Barbara, che vorrebbe far diventare didattica la sua azienda – e non è nemmeno la prima volta. In passato sono stati sbranati due capretti, di notte, e anche un montone invece di pomeriggio. I lupi, o canidi sono veramente famelici, non hanno paura di nulla».
«Ho voluto lanciare l’allarme soprattutto per avvertire i vicini di stare in guardia. Ormai gli attacchi sono sempre più frequenti ed è quasi impossibile difenderci».
Il lupo lungo il porto canale a Castiglione
Nella notte in pieno centro a Castiglione della Pescaia è stato visto e filmato un animale, che si aggirava lungo il porto canale: a ben guardare sembra anche questo un lupo, che indisturbato ha preso poi la via del centro a quell’ora deserta.
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Coldiretti: «Un piano per gestire la specie selvatica»
Coldiretti Grosseto torna a chiedere un piano nazionale per la gestione della specie selvatica.
«Così come per i cinghiali per gli agricoltori, i lupi non sono più soltanto un problema per gli allevatori ma per tutta la comunità. La loro presenza, vicino alle abitazioni, sempre più ricorrente, rappresenta un potenziale pericolo per la sicurezza e la tranquillità dei cittadini».
«Il loro habitat non sono le città. Le istituzioni devono con coraggio definire un piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera. – prosegue Coldiretti Grosseto – Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio».
«Senza i pascoli – conclude la principale organizzazione agricola – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città».
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