GROSSETO. Leonardo Mazzei era un ragazzino speciale. Lo era nei modi ma soprattutto nei gesti. Aveva solo 14 anni ma su determinati argomenti aveva sempre dimostrato di avere le idee chiare. Tanto che nella notte tra martedì 7 e mercoledì 8 giugno, quando il suo cuore ha cominciato a rallentare fino a fermarsi, i suoi genitori non hanno avuto esitazioni: Leo avrebbe voluto che i suoi organi donassero una nuova vita ad altre persone.
E così è stato: prima di arrivare all’obitorio, dove c’erano ad accogliere la sua salma i suoi tanti amici e i suoi parenti, gli amici e i colleghi di mamma Laura e di babbo Stefano, quelli di sua sorella, di pochi anni più grande, gli organi del quattordicenne sono stati espiantati alle Scotte, proprio come avrebbe voluto lui.
Organi che non hanno mai smesso di svolgere la loro funzione: quella di donare vita, così come era stato per Leonardo. La sua, purtroppo è finita troppo presto, sulla provinciale del Madonnino, in un pomeriggio di giugno, quando gli studenti come lui vedono la fine della scuola come l’inizio di una nuova, straordinaria avventura. Era in sella allo scooter quando si è scontrato contro un’auto. La corsa alle Scotte è stata disperata ma non è servita purtroppo a salvargli la vita. In questo passaggio fatto soltanto di dolore e disperazione, è stato lui, oggi, a salvare quella di chi ha ricevuto i suoi organi.
Disposta la perizia cinematica
In via Monterosa, dove il fascicolo della morte del brillante studente del Leopoldo II di Lorena è arrivato sulla scrivania del sostituto procuratore Giampaolo Melchionna, intanto, sono stati disposti i primi accertamenti. Non è stato necessario procedere con l’autopsia, ma il pm, mercoledì 15 giugno, conferirà l’incarico per la perizia cinematica all’ingegner Andrea Guidetti che tornerà su quella lingua d’asfalto dove oggi, prima del temporale che per pochi minuti si è abbattuto sulla Maremma, c’erano ancora i segni del gesso utilizzato dagli agenti della polizia municipale di Roccastrada che stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.
Leo era con i suoi amici quando, in sella allo scooter che aveva ricevuto in regalo un paio di settimane fa, si è immesso sulla strada del Madonnino, all’altezza dell’incrocio di Montelattaia. Non ha visto l’auto che stava arrivando: al volante c’era una ragazza di 27 anni di Roccatederighi con la figlia di 8 anni seduta accanto. L’impatto è stato devastante: Leo ha fatto un volo di 30 metri prima di finire sull’asfalto. I soccorsi sono stati immediati ma le sue condizioni erano disperate: dopo poche ore, il suo cuore si è fermato.
La donna è stata portata all’ospedale Misericordia. Non è grave. Il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati: l’ipotesi di reato è quella di omicidio stradale.
L’ultimo saluto
Venerdì 10 giugno alle 17, nella chiesa del Cottolengo, saranno celebrati i funerali di Leo. Nella mattinata invece, ultimo giorno di scuola per la sua e le altri classi dell’istituto Leopoldo II di Lorena, verrà rispettato un minuto di silenzio.
Poi i suoi compagni di classe, che da mercoledì mattina hanno riempito i social di foto, storie e frasi per salutare il loro amico speciale, si riuniranno intorno al feretro per l’ultimo saluto. Sarà difficile per tutti dire addio al quattordicenne. Lo sarà per chi lo ha amato, per chi ha potuto essere inondato dalla sua gioia e dalla sua intelligenza ma anche per chi ha soltanto letto di lui da quando è successo il terribile incidente. Per tutta la città di Grosseto e per quella di Castiglione della Pescaia.
Tutti avranno una sola consolazione: che la sua ultima volontà, quella di donare gli organi, è stata rispettata e che grazie a quel gesto d’amore, qualcun altro potrà sorridere portandosi dentro per sempre, un pezzo di lui.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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