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Luca, l’uomo che fa concorrenza ai pesci

Luca Casalini, di Porto Santo Stefano, ha vinto i campionati italiani di apnea statica. È rimasto sott’acqua per 7 minuti: «Ho un sogno»
Luca Casalini in apnea in piscina

PORTO SANTO STEFANO. Luca è uno che ti lascia senza respiro.

Perché lui è capace di fare a meno dell’aria per un tempo interminabile, 7 minuti esatti. Pare una cosa impossibile, ma c’è riuscito qualche giorno fa a Fabriano, quando ha vinto i campionati italiani open di apnea statica, proprio con 7 minuti netti.

Dietro a lui Christian Ciardi, del Barracuda Sub Pistoia, argento con 6’ 30’’ e 87, e Marco Michieletto, del Club Sommozzatori Mestre, bronzo con 5’ 55’’ e 29.

Luca Casalini, 38 anni, di Porto Santo Stefano, si è avvicinato non da molto a questo sport impegnativo, difficilissimo, che richiede una concentrazione pazzesca e la capacità di rilassare così tanto il proprio corpo da “costringerlo” a consumare meno ossigeno possibile. Un po’ come Acquaman nei film della Marvel, tanto per scherzarci un po’ su.

La premiazione di Fabriano

«Questo è un primo risultato importante dopo un po’ di lavoro duro e di sacrifici, ma la soddisfazione è davvero tanta» ci dice. Luca è tesserato per la società Umbriasub, perché da Porto Santo Stefano è la più vicina che ha una squadra che pratica questo particolare tipo di apnea.

Come funziona l’apnea statica?

«Devi stare immobile, rilassato e risparmiare l’ossigeno il più possibile per allungare al massimo la prestazione, anche chi fa dinamica di profondità si allena con la statica. È una passione che nasce da piccolo, fin da quando, a 5 anni, mio padre mi portava con lui con la maschera a fare pesca subacquea».

Ma Luca ha anche un passato da canoista, con risultati importanti con la Canottieri Orbetello e anche al Palio dell’Argentario, con il Rione Valle, è sceso in mare per vogare come primo reme. Poi ha deciso di cambiare sport.

«Ho fatto canoa olimpica, anche con buoni risultati. Ma non sono riuscito ad arrivare in nazionale che, anche se so che è un sogno ambizioso, è un obiettivo che mi sono posto fin da piccolo: rappresentare il mio paese in una disciplina sportiva. Così mi sono avvicinato all’apnea statica. Ho trovato una società in Umbria, un allenatore che ha creduto in me, e mi ci sono buttato. La prima gara l’ho fatta due anni fa».

Stavolta è arrivato il titolo italiano.

«Sono arrivato primo nella categoria Elite, che è quella massima. E spero di entrare in nazionale. Ora continuo a lavorare duro, con tanti sacrifici. Per allenarmi devo andare alla piscina della Blu Box, palestra con cui un po’ collaboro, poi vado in via Lago di Varano, o a Siena, dove mi trovo con il mio allenatore che è umbro. E poi spero che riapra finalmente la piscina di Porto Santo Stefano, pare che i tanti problemi ora siano stati risolti».

Luca Casalini in piscina

Per allenarsi non si può essere da soli, immagino.

«Esatto, è uno sport pericoloso. Serve sempre una persona che ti guardi da fuori, quando allunghi i tempi di apnea. I livelli di ossigeno nel sangue si abbattono moltissimo, non puoi mai essere solo. Ma io voglio raggiungere il mio obiettivo e non mollo, si deve sempre credere nei propri sogni. Ho fatto sette minuti a Fabriano, ma in allenamento sono arrivato a 7’45”. Sono tempi buoni, ma ancora non bastano per competere ai mondiali. Devo lavorare sul rilassamento, è una disciplina molto diversa dalle altre».

 

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