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Bagno di folla per Luca Minucci alla sala Eden: «Una Toscana meno burocrazia e più concretezza»

Bagno di folla alla sala Eden per la chiusura di Luca Minucci (FdI): attacco alla legge Marson, sanità più equa e infrastrutture per la Maremma
Luca Minucci intervistato sul palco della sala Eden
Luca Minucci intervistato sul palco della sala Eden

GROSSETO. – Bagno di folla giovedì sera alla sala Eden, sulle Mura di Grosseto, per la chiusura della campagna elettorale di Luca Minucci, candidato di Fratelli d’Italia alla Regione Toscana nel collegio di Grosseto.

Oltre alcune centinaia di persone hanno partecipato all’evento insieme agli onorevoli Fabrizio Rossi e Simona Petrucci.

Sul palco, Minucci è stato intervistato da Nicole Terribile (Tv9), Maria Vittoria Gaviano (La Nazione) e dal giornalista Franco Ferretti.

La sala Eden piena
La sala Eden piena

«Non un politico di mestiere, ma un servitore del territorio»

«Non sono un politico di professione, ma un uomo che ha deciso di mettersi a disposizione della Maremma», ha esordito Minucci.
Il candidato di FdI ha chiuso una campagna definita “dal basso”, incentrata su temi concreti: territorio, sanità, infrastrutture, ambiente e lavoro.


Legge Marson: «Va abolita, blocca la Maremma»

Tema centrale del suo intervento la legge regionale 65/2014 (Marson), che Minucci definisce «un freno allo sviluppo».

Secondo il candidato, la norma nata per tutelare il paesaggio è diventata un ostacolo per chi vuole costruire, investire o riqualificare:
«Serve una legge nuova, che dia certezze a cittadini e imprese e metta fine alla burocrazia che paralizza la Toscana».


Infrastrutture: «Collegamenti lenti, la Maremma è isolata»

Minucci ha puntato il dito contro la carenza infrastrutturale della provincia: corridoio tirrenico incompleto, treni insufficienti, collegamenti interni difficili.

«Senza strade e ferrovie moderne – ha detto – non c’è sviluppo né turismo. La Maremma deve uscire dall’isolamento».


Sanità: «Basta disuguaglianze tra centro e periferia»

Altro punto caldo del programma è la sanità pubblica, che per Minucci necessita di una riforma profonda.

«In Maremma la sanità non è uguale al resto della Toscana – ha detto – servono più risorse e strutture, soprattutto nei periodi di alta affluenza turistica».

Ha anche invocato una sanità «libera dal clientelismo, basata sul merito e sui bisogni reali del territorio».


Lavoro, giovani e ambiente

Contrario al reddito di cittadinanza, Minucci ha parlato di formazione professionale e di «opportunità concrete per evitare la fuga dei giovani».

Sul fronte ambientale, ha ricordato la battaglia sui miasmi e la tutela del mondo rurale: «La Toscana deve tornare ad ascoltare chi vive di agricoltura e territorio».


Un centrodestra unito per la Toscana

La presenza di Rossi e Petrucci ha suggellato lo spirito di squadra del centrodestra.

Minucci ha richiamato più volte il nome del candidato presidente Alessandro Tomasi, proponendo una Toscana «più concreta, meno ideologica».

«Meno tartine, più fatti», ha chiuso tra gli applausi.


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