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Locali chiusi e turismo: a Follonica infuria la polemica

Turismo e destagionalizzazione: a un post del consigliere Calossi replica il ristoratore Palmieri. E Forza Italia alza i toni
Follonica d'estate, a sinistra Enrico Calossi, a destra Mauro Palmieri
Follonica d’estate, a sinistra Enrico Calossi, a destra Mauro Palmieri

FOLLONICA. È nato prima l’uovo o la gallina? Sono i turisti che non frequentano Follonica fuori stagione estiva perché trovano tutto chiuso o sono gli esercenti di Follonica che chiudono perché non ci sono turisti? Il problema è molto più serio di quanto si pensi. E si lega all’annosa questione della destagionalizzazione, di cui tutti parlano, ma per la quale nessuno o quasi fa nulla.

La disorganizzazione della Maremma, peraltro, in questo senso non aiuta. E siamo sempre più legati a un turismo circoscritto ai mesi del mare, con tutto quello che consegue.

E poi scoppiano le polemiche

Tutto è partito dal post di un consigliere di maggioranza, Enrico Calossi (capogruppo di Follonica a sinistra per Andrea Benini), che ha fotografato il cartello di un’attività chiusa per tre mesi e ha fatto una serie di considerazioni.

Nel giro di breve tempo gli ha risposto per le rime Mauro Palmieri, titolare della Lanternina a Pratoranieri.

E sulla vicenda già ci sono le prime reazioni politiche, con Forza Italia che attacca.

Calossi: «Non si destagionalizza se si chiude tre mesi»

Questo quanto postato da Enrico Calossi, pubblicando la foto dell’esercizio chiuso 3 mesi

Il consigliere Enrico Calossi
Il consigliere Enrico Calossi

«Alcuni insistono: “destagionalizziamo il turismo”, “allunghiamo la stagione (turistica). Poi questa è la realtà del “turismo reale”. Non quello immaginario, quello vezzeggiato, quello auspicato, ma quello che avviene davvero: locali che non riescono a trovare clienti nella fase invernale e devono chiudere».

La foto postata da Calossi
La foto postata da Calossi

«E, quindi, nel turismo reale, dal nostro lato: sfruttamento 7/7, 30 giorni su 30, salari da fame, voucher, naspi d’inverno, affitti annuali impossibili da trovare, nessun mutuo, nessuna progettualità.
Dall’altro lato: rendita, paternalismo, privilegio, evasione e elusione, spreco, edonismo».

«Che il 2024 ci porti differenziazione economica. Che il 2024 ci lasci le industrie, ci lasci l’agricoltura, ci lasci i servizi, ci lasci anche il turismo (ovvio) e ci lasci il terziario. Ma ci lasci soprattutto una città diversificata economicamente, perché di solo “turismo reale” ci rimpiccioliamo e muoriamo».

«Che sia un anno di dignità, di progetto, di lotte, e di vittorie. Non immaginifiche speranze e magici auguri, ma il solido impegno per un mondo migliore. A partire dalla nostra città».

Palmieri: «Chi critica non ha mai gestito un’attività»

E questa la replica di Mauro Palmieri.

Il ristoratore Mauro Palmieri
Il ristoratore Mauro Palmieri

«Vedo commenti di persone che si permettono di criticare attività che hanno lunghi periodi di chiusura, vorrei chiedere a queste persone se hanno mai gestito un’attività in proprio, se si siano mai chieste quali difficoltà e quali spese deve sostenere una attività nei periodi che non ci sono turisti».

«No costoro pensano che noi sguazziamo nell’oro, credono che abbiamo dei guadagni folli».

«No cari signori i nostri profitti si sono assottigliati le spese sono salite alle stelle».

«Credono che i nostri dipendenti siano sottopagati, pensano che le spese energetiche non esistono, no cari signori non è così noi facciamo fatica a sopravvivere quindi prima di criticare pensateci bene».

Forza Italia: «Turismo, serve una progettualità diversa»

Sulla vicenda intervengono Eleonora Goti, coordinatrice Forza Italia Follonica e Charlie Lynn, capogruppo Forza Italia in consiglio.

«Inizia l’anno nuovo con la vecchia demagogia. È recente un post di un consigliere comunale di maggioranza che stigmatizza la chiusura di un’attività commerciale, che ha deciso di rimanere chiusa per tre mesi».

«Tale situazione, sempre più frequente, non ha scaturito il dubbio che Follonica non offra più la possibilità per i commercianti di lavorare per l’intero anno, ma è stata pretesto per accampare fantasiose motivazioni, che porterebbero i gestori di attività commerciali a prendersi lunghe vacanze, ad esclusivo scapito dei dipendenti».

«Sì, vacanze, perché i lavoratori autonomi non godono di ferie (pagate), come dice il post, ma di vacanze (pagate a loro spese). Il motivo non è certo, come si vuol far credere nel post, che i commercianti si siano abbondantemente riempite le tasche nei mesi estivi, ma dipende dal fatto che Follonica non è in grado di poter permettere agli stessi di lavorare, dal momento che i cittadini non possono più permettersi molti lussi, non vivendo più nei favolosi anni ’80, quando l’occupazione era a buoni livelli e c’era più circolazione di denaro».

«Inoltre il turismo non riesce ad interessare il territorio per oltre tre mesi, in quanto, non si è mai attuato veramente quel progetto di destagionalizzazione dell’offerta turistica, tanto denigrato nel post, che, invece, potrebbe davvero portare ricchezza sul nostro territorio».

«Fintanto che ci sarà la malsana mentalità, per cui solo i lavoratori dipendenti sono dei veri lavoratori, siamo sicuri non ci sarà mai una vera crescita per Follonica».

«I posti di lavoro che possono portare serenità al territorio non sono solo quelli statali o para-statali, ma soprattutto quelli privati, il che presuppone che persone coraggiose mettano a disposizione le proprie finanze, si assumano il rischio imprenditoriale ed aprano attività che sono, a loro volta, fonte di guadagno per altri cittadini che in quelle attività trovano lavoro».

«Puntare il dito sulle attività che sono costrette a chiudere, anche per lunghi periodo, perché restare aperti significherebbe ingenti perdite di capitale, non è un dato confortante, anzi. Follonica, adesso più che mai, ha bisogno di una progettualità diversa, che possa permettere ai residenti, e anche ai non residenti, che, oltretutto, potrebbero venire a far parte della comunità follonichese sempre più esigua, di trovare sbocchi lavorativi sul suo territorio».

Forza Italia: «Ricciuti la pensa come Calossi?»

«La classe politica tutta dovrebbe farsi carico di questa urgente necessità, ed intraprendere percorsi nuovi affinchè ciò possa avverarsi, liberandosi di vecchie e superate ideologie, per come si leggono nel post in questione».

«Diritti e doveri, ormai sono ampiamente riconosciuti alle parti sociali in causa, ciò che occorre è una nuova visione di insieme, che possa permettere ai cittadini di lavorare nella propria città, senza dover, per forza, trasferirsi altrove».

«A tal riguardo ci piacerebbe sapere se anche l’assessore Ricciuti con deleghe al commercio, alle attività produttive e al turismo la pensasse allo stesso modo del suo consigliere comunale.

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