Lo yogurt bianco di pecora più buono d’Italia? Lo produce una donna in Maremma Skip to content

Lo yogurt bianco di pecora più buono d’Italia? Lo produce una donna in Maremma

Paola Loi ha ereditato il lavoro del nonno e del padre e ha scelto di fare la pastora. Ha vinto il Concorso nazionale yogurt agricolo all’Accademia italiana del latte: «Il nostro è un lavoro faticoso, ma ricco di grandi soddisfazioni»
Paola Loi al banco di Campagna amica

di Matilde China

MAGLIANO IN TOSCANA. Il miglior yogurt naturale di pecora è maremmano. All’undicesima edizione del Concorso nazionale Yogurt Agricolo, organizzato a cadenza biennale dall’Accademia italiana del latte, l’azienda agrocasearia di Paola Loi, con sede a Magliano, ha raggiunto il gradino più alto del podio. Il concorso, l’unico su tutto il territorio nazionale ad avvalersi del patrocinio del Ministero dell’agricoltura, è rivolto alle piccole realtà agricole o artigianali che, oltre alla produzione del latte, ne gestiscono la trasformazione in prodotti caseari e si impegnano direttamente nella vendita al consumatore.

Ed è esattamente ciò che fa Paola Loi con la sua attività, nata nel 2016 e presto diventata un’eccellenza del territorio. Già allora, il successo ai Food&Wine Italian Awards, seguito dal trionfo ai Tuscany Food Award 2017, dove l’azienda agrocasearia si affermò nella categoria formaggi grazie al “Morbido cremoso” di pecora.

Una passione di famiglia

Pochi giorni fa, in occasione della Fieragricola di Verona, un altro importante riconoscimento, decretato dai venti giudici della gara, che hanno incoronato lo yogurt da latte ovino prodotto da Loi come il migliore della penisola.

Paola Loi durante la premiazione di Verona Fiere

Una storia di eccellenza che parte da lontano, passata per le mani sapienti del nonno e poi del padre e del suocero, emigrati in Toscana dalla Sardegna alla fine degli anni Sessanta. La loro preziosa eredità è stata raccolta da Loi e dal marito Francesco Uleri, che dal 2016 hanno deciso di indirizzare la produzione di formaggi alla vendita, stabilendo un contatto diretto con i consumatori, entusiasti dell’altissima qualità dei prodotti dell’azienda agricola. Con loro ci sono i figli Letizia e Gabriele.

«Il lavoro è faticoso – racconta Loi – ma ci restituisce grandi soddisfazioni. Quando giriamo per i mercati, i clienti ci dicono spesso che i nostri prodotti ricordano quelli fatti in casa dalle loro nonne, come si faceva una volta. E questo è per noi motivo di grande orgoglio».

Con il loro camion negozio, l’azienda è presente su vari mercati del territorio, tra cui Magliano, Albinia, Orbetello e Roccastrada e, tramite il loro sito, sono ora disponibili per spedizioni in tutta Italia.

«Abbiamo deciso di decidere da soli il nostro futuro. È la scelta che ha cambiato la nostra prospettiva e che oggi ci assicura un giusto reddito e dà valore ai nostri prodotti perché è il consumatore il primo a riconoscerlo – spiega ancora Paola Loi – Lavoriamo il latte a mano, come si faceva una volta, con pazienza perché le cose buone hanno bisogno di tempo».

Un premio alla qualità tramandata dal nonno

I suoi formaggi, freschi e stagionati, sono l’eredità di una stirpe di custodi di greggi sardi, duri e puri, ed insieme segreti, passione, spirito di sacrificio e resilienza che incantano il palato e spalancano le papille gustative trasportandoti nei morbidi pascoli dove le pecore scorrazzano libere.

Le cose buone hanno bisogno di tempo e Paola lo sa bene.

Le pecore mangiano solo fieno e mangimi naturali, auto prodotti in azienda ed il latte, munto a mano, viene subito lavorato e trasformato in pecorino, ravaggiolo, ricotta e robiole. Ma questa volta è stato lo yogurt naturale bianco a premiare i suoi sacrifici con la vittoria ad Agri yogurt, il concorso riservato a yogurt agricoli di latte di vacca, di capra, di bufala, di pecora patrocinato dal Ministero dell’agricoltura.

È il secondo premio importante che l’azienda riceve dopo il Tuscany Food Award 2017. «Dedico questo riconoscimento a mio padre Giuseppe che è venuto a mancare cinque anni fa e che, insieme a mio nonno, mi ha trasmesso l’amore per questo antico mestiere – racconta Paola – Per la nostra famiglia, che vive di pastorizia e di vendita diretta, è una bella soddisfazione che ci ripaga di tanto lavoro e ci rende molto orgogliosi».

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