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Lo squalo gattopardo nei fondali della Maremma – IL VIDEO

Predilige acque limpide, fondali rocciosi e foreste di alghe: lo spettacolare incontro con il fotografo subacqueo Gabriele Ziino del FullDive diving a Giannutri
Uno squalo gattopardo fotografato da Gabriele Ziino

GIANNUTRI. Chi l’ha detto che per vedere uno squalo bisogna salire su un aereo e andare dall’altra parte del mondo? Basta avere un po’ di fortuna per fare un incontro del genere anche nei nostri mari. Certo, non si vedranno squali bianchi o squali martello. Ma trovarsi a pochi centimetri da uno squalo gattopardo, ad esempio, può dare lo stesso grandi emozioni. 

Anche perché questo tipo di squali lascia spesso in giro le tracce della sua presenza: le uova, fotografate spessissimo dai subacquei, che si ancorano con i loro filamenti alle gorgonie. E, ovviamente, dove ci sono le uova poi ci sono gli squali

Il fortunato incontro di Gabriele con Diana

È uno squalo femmina, ribattezzata Diana, quella che Gabriele Ziino, titolare insieme alla moglie Violetta Paolini del FullDive diving di Porto Ercole, ha incontrato durante un’immersione a Punta San Francesco, sull’isola di Giannutri

«Non è uno squalo raro – spiega Ziino – le uova dello Scyliorhinus stellaris si vedono in quasi tutte le immersioni. Più difficile invece incontrare gli esemplari adulti, ma ce ne sono. L’ultimo l’ho visto a Punta San Francesco, a una profondità di 20 metri. Quando si è accorto di non essere solo, ha ripreso a nuotare ed è salito di quota fino a 12 metri di profondità». 

Nel mar Tirreno, che bagna le coste della Maremma, non ci sono soltanto squali gattopardo. «Troviamo diverse verdesche, ci sono tanti palombi – spiega Ziino – ma anche squali volpe che non è facile vedere perché vivono in mare aperto, dove ovviamente non si fanno immersioni». 

La carta d’identità di Diana

Gli squali gattopardo, per chi svolge attività subacquea, non sono rari da incontrare: se si ha fortuna, il loro avvistamento può avvenire sia in estate che in inverno. «Trovano rifugio negli anfratti – aggiunge Ziino – come le murene. Questo invece era nascosto tra la posidonia, cercava il buio». 

 

 
 
 
 
 
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L’esemplare trovato a Giannutri qualche settimana fa è stato segnalato a MedShark, associazione di ricerca, divulgazione e conservazione degli squali mediterranei che ha redatto la “carta d’identità” di Diana, basandosi sulle differenti macchie che coprono il suo manto. Diana è incinta: presto, i fondali di Giannutri, ospiteranno anche i suoi piccoli

Le caratteristiche dello squalo gattopardo

Questo squalo maculato, diffuso in tutte le coste italiane, ha un colore di fondo grigio-beige, è cosparso di macchie scure ed il ventre è bianco. Il corpo è affusolato, quasi cilindrico, il capo schiacciato e il muso appuntito. È lungo circa 70 centimetri ma può arrivare a 170.

Predilige acque limpide, fondali rocciosi e foreste di alghe. Ha abitudini notturne, si nasconde negli anfratti delle rocce ed esce la notte per cacciare.

Si nutre di crostacei, molluschi, pesci e piccoli squali. La riproduzione è ovipara, la femmina depone le uova nelle capsule ovigere fissate mediante appositi filamenti a rocce, alghe o coralli.

L’embrione si sviluppa all’interno della capsula e alla schiusa misura dai 10 ai 16 centimetri.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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