Lo spettacolo del presepe monumentale di Montepescali Skip to content

Lo spettacolo del presepe monumentale di Montepescali

Inaugurato dal vescovo Giovanni Roncari lo spettacolare presepe di Montepescali, dedicato al tema della pace
Il presepe monumentale di Montepescali
Il presepe monumentale di Montepescali

MONTEPESCALI. A Montepescali si rinnova la tradizione del presepe monumentale, dedicato quest’anno al tema della pace.

È stato il vescovo Giovanni a benedire, nel pomeriggio di sabato 3 dicembre, il bellissimo presepe realizzato all’interno della chiesa dei santi Stefano e Lorenzo, la prima che si incontra arrivando nel borgo medievale.

L’inaugurazione si è svolta nel contesto di un momento di preghiera e di riflessione guidato dal parroco don Giorgio Nencini, il quale – rifacendosi alla lettera di papa Francesco sul presepe – ha sottolineato come «A Betlemme si è realizzato il mistero della divina incarnazione del Salvatore nel mondo; a Greccio, nel 1223, per la pietà di Francesco d’Assisi, si iniziò la mistica rievocazione di questo evento salvifico per celebrare il Natale in modo nuovo, rappresentando la nascita di Gesù per mostrare quanti disagi ebbe ad affrontare. Ma soprattutto Francesco volle far gustare con gli occhi a tutti i presenti quell’evento da cui inizia la fede nella presenza di Dio in Cristo».

Il presepe monumentale, uno spettacolo

A dare spunto alla realizzazione del presepe 2022 è un passo del profeta Isaia: «un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici».

Ed infatti la culla del Bambino è stata realizzata sulla radice di un albero. Oltre a questo, è il messaggio ulteriore che risiede nel passo di Isaia ad aver ispirato gli operai delle chiese, questa antica istituzione, risalente all’epoca di Montepescali comune libero, che ha la responsabilità, fra le altre cose, anche di realizzare il presepe annuale. Nel brano, Isaia profetizza che, col germoglio che spunterà da quel tronco, il mondo conoscerà un’era di pace, che ribalterà completamente le condizioni fra tutte le creature, al punto che anche un bambino giocherà sulla buca del serpente e questi non gli farà alcun male.

«Sul ceppo su cui è adagiato Gesù Bambino – ha spiegato Fabiana Paladini, degli operai delle chiese – sono avvinghiati dei serpenti: chiaro il riferimento al serpente che tentò Eva nel paradiso terrestre. Ma c’è anche una colomba che tiene nel becco un ramoscello di olivo, simbolo biblico della pace. Di lato, sulla parete della chiesa, abbiamo anche posto il simbolo universale della pace coniato negli anni ’60 durante la guerra fredda».

Due simboli per dire che «la pace di Dio, per mezzo di Cristo, viene donata alla comunità. Ci sono, infatti, due modi di intendere la pace: quella del mondo e quella di Cristo. Questo Bambino porta la vera pace, anzi è lui la pace».

Il vescovo Giovanni, nel compiacersi per la bellissima opera che anche quest’anno viene donata a tutti coloro che saliranno a Montepescali, ha voluto anche lanciare un messaggio: «Gesù non è stato il primo bambino né è stato l’ultimo a venire al mondo fra i disagi. Ma Lui è stato circondato d’amore; ci sono invece bambini che non solo nascono fra disagi materiali, ma non sono neppure desiderati e rischiano di essere respinti… Confrontarci con la nascita di Cristo, allora, vuol dire anche aprire il nostro cuore alla vita, all’accoglienza secondo quel che ciascuno di noi può fare. Così il Natale diventa non un episodio di duemila anni fa, ma da quell’evento continua il nostro cammino».

Il presepe sarà aperto e visitabile fino al 2 febbraio 2023, festa della presentazione di Gesù al tempio.

IL VIDEO DELLA CERIMONIA

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