GROSSETO. Gli ornitologi spiegano che, ormai, in Italia si avvista con una certa frequenza. Anche se è una specie invasiva.
Però è comunque uno spettacolo vedere grossi esemplari di ibis sacro nella campagna attorno a Rugginosa. Attenzione, non si tratta dell’ibis eremita, specie in via di estinzione che, ogni anno, passa qualche mese nella zona di Orbetello.
La differenza è facile da notare: l’ibis eremita ha piumaggio per lo più nero, l’ibis sacro è, invece, per gran parte, bianco.

Alcuni esemplari di quest’ultimo sono stati fotografati da un’auto di passaggio nella zona di Rugginosa.

In Egitto era venerato come simbolo del dio Thot
È originario dell’Africa subsahariana, in Iraq e anticamente in Egitto, paese in cui adesso è praticamente estinto, dove era venerato come simbolo del dio Thot, dio della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria.
È rappresentato, infatti, proprio sotto forma di ibis sacro, uccello che allora volava sulle rive del Nilo.

Si è naturalizzato in diversi Paesi europei; in Italia si incontra in vicinanza dei laghi o fiumi, come lungo il Mincio, nel territorio del Polesine, nel delta del Po, nella Bassa Bresciana e nelle campagne tra Novara e Vercelli.
Evidentemente adesso ha iniziato a volare anche più a sud.
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