GROSSETO. Gli ornitologi spiegano che, ormai, in Italia si avvista con una certa frequenza. Anche se è una specie invasiva.
Però è comunque uno spettacolo vedere grossi esemplari di ibis sacro nella campagna attorno a Rugginosa. Attenzione, non si tratta dell’ibis eremita, specie in via di estinzione che, ogni anno, passa qualche mese nella zona di Orbetello.
La differenza è facile da notare: l’ibis eremita ha piumaggio per lo più nero, l’ibis sacro è, invece, per gran parte, bianco.
![L'ibis sacro](https://maremmaoggi.net/wp-content/uploads/2022/03/ibis-sacro.jpg)
Alcuni esemplari di quest’ultimo sono stati fotografati da un’auto di passaggio nella zona di Rugginosa.
![Gli ibis alla Rugginosa](https://maremmaoggi.net/wp-content/uploads/2022/03/ibis-rugginosa-02.jpg)
In Egitto era venerato come simbolo del dio Thot
È originario dell’Africa subsahariana, in Iraq e anticamente in Egitto, paese in cui adesso è praticamente estinto, dove era venerato come simbolo del dio Thot, dio della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria.
È rappresentato, infatti, proprio sotto forma di ibis sacro, uccello che allora volava sulle rive del Nilo.
![Il dio Toth](https://maremmaoggi.net/wp-content/uploads/2022/03/dio-toth.jpg)
Si è naturalizzato in diversi Paesi europei; in Italia si incontra in vicinanza dei laghi o fiumi, come lungo il Mincio, nel territorio del Polesine, nel delta del Po, nella Bassa Bresciana e nelle campagne tra Novara e Vercelli.
Evidentemente adesso ha iniziato a volare anche più a sud.
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