GROSSETO. Nell’immaginario comune tutte le prostitute hanno guadagni stellari e altissimi, migliaia di euro mensili che possono spendere come vogliono. E quindi perché non dovrebbero pagare le tasse ora che hanno il codice Ateco? La risposta è molto semplice: i costi fissi che hanno per lavorare sono molto alti. Si tratta di circa 1.500 euro a settimana solo per l’appartamento e per la pubblicità dei propri annunci.
Appartamento, profilattici, lingerie, costumi sexy, lubrificante, la benzina per spostarsi e gli annunci sono solo alcune delle spese che ogni escort deve affrontare per poter lavorare. Costi che sono molto alti, solo l’affitto settimanale sta fra le 700 e le mille euro settimanali. Ma prima di addentrarci in questo mondo fatto di fantasie erotiche, sesso, tasse e spese fisse va specificato che si tratta di chi ha deciso liberamente questa professione e non di donne sfruttate.
«Tutti pensano che fare la prostituta porti tanti soldi e da un lato è vero, peccato che ci sono costi altissimi per lavorare – dice Sara, una escort che lavora a Grosseto – E in base ai periodi riesco a guadagnare dai mille euro mensili ai 4mila e se ci dovessi pagare delle tasse guadagnerei pochissimo. Faccio un lavoro particolare e che psicologicamente ammazza, perché sai che stai vendendo il tuo corpo, io non me ne lamento ma il nostro guadagno deve essere adeguato».
Quanto costa fare l’escort
Se ipotizziamo un fatturato annuo di circa 96mila euro, 8mila euro al mese, le spese annue sarebbero intorno alle 76.800, ovvero 6400 euro mensili. Composte da affitti per la casa dove lavorare, pubblicazione sui siti, lubrificanti e preservativi, intimo nuovo e costumi vari. Quindi le tasse sarebbero pagate su 19.200 euro, ovvero il ricavo tolte le spese. A cui vanno tolte 4.416 euro di Irpef e circa 5mila euro da versare all’Inps, al 26,07% nella gestione separata.
Il guadagno pulito di Sara sarebbe di 9.800 euro all’anno, quindi di circa 817 euro al mese con cui dovrebbe pagarsi le bollette, l’affitto di casa, la spesa e mettersi da parte via qualcosa.
«Ho iniziato questo lavoro perché mi piacerebbe aprire un mio centro estetico e comprarmi casa – dice Sara – Il lavoro è molto instabile, ci sono delle settimane dove guadagno 5mila euro e altre dove se ne guadagnano mille. A me piacerebbe pagare le tasse, anche se la mia vera identità sarebbe esposta, ma abbiamo dei costi molto alti per poter lavorare».
«Per pagare le tasse dovrebbero esserci dei locali che ci permettano di lavorare ogni giorno e che ci permettano di abbattere le spese, esattamente come succede in Svizzera. In questo modo avremmo certezze sul lavoro – continua – Questo lavoro è difficile da affrontare psicologicamente, anche se è una nostra scelta, e questo deve essere riconosciuto anche negli incassi».
Come funziona la prostituzione
Le escort si iscrivono su alcuni siti online, dove si sponsorizzano, ma non possono rimanere sempre nello stesso luogo e per questo ogni 10 giorni si spostano. E proprio per questo Sara si trovava a Grosseto.
«Le spese per il trasporto ci pesano molto, perché ogni poco dobbiamo cambiare città, altrimenti non lavoreremmo. E in questi periodi di crisi sono difficili anche per noi, e di certo le ville con le piscine le hanno comprate le donne che facevano questo lavoro anni fa – dice Sara – Io ho girato tutta l’Italia in questi mesi, perché i clienti, che sono di ogni tipi, vogliono la novità e solo spostandoci riusciamo a lavorare».
Le donne che scelgono questa professione corrono anche molti rischi per la loro incolumità fisica: non sanno mai chi potrebbero trovarsi davanti. Per questo aprire dei locali le aiuterebbe a essere tutelate. E sarebbe anche l’ora visto che è il lavoro più antico del mondo e che se c’è offerta è perché c’è domanda.
E questa è una realtà che dovrebbe essere accettata anche da chi è contro la legalizzazione dei locali.
Una domanda che arriva da persone di ogni rango sociale e professione, muratori, imprenditori, avvocati e rappresentanti, che potrebbero pagare fatture per realizzare le loro fantasie.
«L’Italia non dandoci una reale possibilità di lavorare in bianco sta perdendo centinaia di milioni di euro, perché gli italiani spesso si spostano in Svizzera per la prostituzione legale – dice Sara – Dare una reale possibilità ai locali sarebbe un sogno anche per noi, avremmo tutele e certezze».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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