FOLLONICA. Ah, una villa in riva al mare, proprio a due passi dal mare! Un sogno di molti turisti e maremmani, ma, una in particolare, è molto speciale: si tratta di una villetta moderna proprio sulla spiaggia.
Ma anche in un area demaniale, ovvero in una porzione di terreno appartenenti allo Stato o ad altri enti pubblici e sono destinate ad uso pubblico.
In quanto tali, queste aree, non possono essere privatizzate. Un concetto fin troppo semplice anche per la legge italiana, eppure i tentativi di aggirarne il concetto ogni tanto tornano. A Follonica ci sono almeno due casi, uno riguarda la villetta sopracitata e l’altro un uomo che dichiara di essere il proprietario di una parte di una duna.
I due tentativi di utilizzo delle aree demaniali
Uno riguarda una porzione di duna sul lungomare a Pratoranieri tra due stabilimenti, dove un uomo si dichiara proprietario di una parte della duna. E insiste a tagliare la vegetazione per mantenere pulita la sua proprietà.
L’altro, più eclatante e che risale al 2022, è passato dai tribunali tra ricorsi e denunce e non è detto che sia finita qui, nonostante l’ultima sentenza del Tar.
In questo specifico caso il contenzioso tra proprietario e comune di Follonica riguardava la ristrutturazione di un fabbricato, anch’esso sul lungomare acquistato alcuni anni fa. Una ristrutturazione che aveva catalizzato su di sé l’attenzione di molti cittadini, probabilmente per la sua posizione tanto privilegiata quanto naturalisticamente “delicata”.
Il manufatto, che altro non era che un piccolo ricovero occasionale per le barche e gli attrezzi da pesca di una vecchia famiglia follonichese, si trova infatti proprio sulla spiaggia. Anzi, più esattamente sulla duna costiera, esattamente come le baracche che ormai hanno caratterizzato buona parte della costa.
Conoscendo i vincoli che questa posizione impone, la casetta aveva continuato ad essere quella di sempre: un ricovero che ogni primavera il proprietario rinfrescava con una mano di bianco.
Aree demaniali occupate abusivamente: il caso
Poi l’acquisto, l’arrivo di un nuovo proprietario con un nuovo progetto ed infine l’inizio dei lavori nel 2022. Comincia così un botta e risposta tra l’ex consigliere comunale dell’allora minoranza, Daniele Pizzichi, il direttore dei lavori e gli uffici urbanistici comunali.
Pizzichi fece alcune segnalazioni per chiedere chiarimenti proprio sui lavori che in quel momento erano iniziati nell’abitazione (tra cui la chiusura dell’accesso pubblico all’area demaniale, con siepi per delimitare l’utilizzo della terrazza costruita su gabbionate di sassi nell’area demaniale). Dopo le verifiche del caso gli uffici sospesero l’agibilità della struttura e il direttore dei lavori denunciò il consigliere comunale accusandolo di persecuzione.
Infine, il proprietario, presentò ricorso al Tar della Toscana contro il comune di Follonica per far ritirare la sospensione e, successivamente, anche per far annullare l’ordinanza dirigenziale che prevedeva l’abbattimento dei manufatti su demanio.
Respinto il ricorso, condannato al pagamento delle spese
La denuncia contro Pizzichi venne archiviata per inconsistenza del presunto reato, dopodiché non rimase che attendere la risposta della giustizia regionale. Nel frattempo i lavori sono andati avanti e la piccola “rimessa per la barca” è cresciuta diventando una vera e propria villetta, bella e moderna da proporre in affitto su uno dei più famosi portali di vacanze on-line.
Lo scorso 11 giugno è arrivata la sentenza della III° sezione del Tar toscano che si pronuncia sul ricorso principale (e su quello per motivi aggiunti) dichiarandoli in parte improcedibili e in parte privi di fondamento e quindi li respinge.
Non solo, come poche altre volte era capitato per un tribunale amministrativo, condanna il proprietario a pagare le spese di lite, che si aggirano intorno 5mila euro oltre ad altre spese. Se questo sia voluto essere un messaggio netto sulla tutela di queste zone pubbliche, non è dato sapere, ma certo è che l’uomo continua imperterrito a vedere l’ambiente come qualcosa da sfruttare a proprio uso e consumo. Crisi climatiche o erosione costiera a parte.



