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Il lavoro c’è, ma mancano i lavoratori

Cuochi, camerieri ma anche tecnici informatici ed ingegneri: sono tante le figure professionali gettonate tra le aziende
Camera di commercio, i dati dicono che soffre anche il turismo. Parla il presidente Riccardo Breda
Riccardo Breda

GROSSETO. Il lavoro c’è, ma non si trovano i lavoratori. A settembre cresce ancora la domanda di lavoro delle imprese maremmane ma è difficile trovare soprattutto cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche e tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. 

Figure professionali sotto la lente

Sono quasi 1000 i lavoratori ricercati dalle imprese per il solo mese di settembre, circa 260 in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (460 in più rispetto a settembre 2020); nel trimestre settembre-novembre le imprese hanno in programma di assumere oltre 3mila lavoratori (+730 rispetto all’analogo trimestre 2019). Prende quindi velocità la domanda di lavoro sostenuta dal buon andamento dell’economia italiana, sebbene a livello mondiale stiano emergendo crescenti tensioni per l’aumento dei costi dell’energia e di altre materie prime.

A dirlo è il Bollettino Excelsior di settembre 2021 e nello slide report di approfondimento, documenti disponibili nel sito camerale. La Camera di commercio, anche quest’anno, prosegue con le attività di Orientamento rivolte agli studenti con percorsi di conoscenza e approfondimento della domanda di lavoro espressa dalla imprese tramite il Sistema Informativo Excelsior, banca dati da cui sono tratti anche i dati presentati in questo articolo in merito alle competenze digitali richieste nel 2020.

Assunzioni in crescita e dipendenti introvabili

Cresce notevolmente la percentuale di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento raggiungendo quota 43,5%, oltre 16 punti percentuali in più rispetto a settembre 2019 e 2020. In particolare le difficoltà di reperimento raggiungono il 51% tra impiegati, professioni commerciali e nei servizi, il 43,4% per operai specializzati e conduttori di impianti e macchine ed il 41,4% per dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici.

Tra le categorie professionali a cui si associano le più alte percentuali di “irreperibili” ci sono: cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (74,9%), operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (72%), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (59,3%), operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (47,7%) e tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (44%).

La domanda di lavoro appare trainata prevalentemente dai contratti a tempo determinato pari al 61% delle entrate programmate, percentuale in forte crescita rispetto allo stesso periodo 2019 e 2020.

Seguono i contratti a tempo indeterminato (16%), i contratti di apprendistato (7%) ed altre tipologie di contratto non alle dipendenze (6%). Settembre porta anche ad un aumento dell’interesse delle imprese verso i giovani.

La quota di under 30 previsti in entrata sale al 30,2% a fronte del 23,7% dello stesso periodo 2020 e del 29,9% del 2019.

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