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Latte Maremma passa a Granarolo, c’è l’accordo

Accordo per l’affitto di ramo d’azienda per sei anni: Latte Maremma diventa controllata da Granarolo, il colosso bolognese del settore
La sede di Latte Maremma in via Scansanese e alcuni prodotti
La sede di Latte Maremma in via Scansanese e alcuni prodotti

GROSSETO. Un’operazione alla quale i vertici di Latte Maremma stavano lavorando da tempo. E oggi, venerdì 22, dopo l’assemblea dei soci, andata in scena questa mattina, è arrivato il via libera.

Latte Maremma passa sotto il controllo di Granarolo il colosso bolognese del latte.

Non si tratta di una vendita dell’azienda, ma di un affitto di ramo d’azienda, per la durata di sei anni. Latte Maremma non viene “affittata” direttamente da Granarolo, ma è come se lo fosse: infatti è stata costituita una società dedicata, partecipata al 100% da Granarolo, chiamata Maremma1961 Srl.

L’accordo prevede la produzione e la commercializzazione dei prodotti a marchio Latte Maremma, che rimane invariato, così come niente cambia nell’intera filiera, fin dal conferimento del latte da parte dei soci.

Anche i dipendenti rimangono gli stessi. È garantito il totale mantenimento dell’occupazione, con le stesse condizioni.

Il presidente della Granarolo, Gianpiero Calzolari, ha partecipato all’assemblea, nel corso della quale i soci hanno dato il via libera all’operazione.

La firma dell'accordo fra Fabrizio Tistarelli e Gianpiero Calzolari
La firma dell’accordo fra Fabrizio Tistarelli e Gianpiero Calzolari

Granarolo, un gruppo da 1280 milioni di fatturato

Il Gruppo Granarolo è costituito da: 

  • Consorzio Granlatte, la società cooperativa, aderente a Legacoop e a Confcooperative, holding del Gruppo Granarolo. La struttura della cooperativa è costituita da 557 produttori singoli associati e 3 cooperative di raccolta, che riuniscono 77 allevamenti, in 12 regioni italiane: Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche, Puglia, Lazio, Campania, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Calabria.
  • Granarolo S.p.A. (controllata per il 77,48% da Granlatte, 19,78% da Intesa Sanpaolo ed il restante 2,74% da Cooperlat) che trasforma e commercializza i prodotti e che dispone di 14 stabilimenti produttivi, che controlla un insieme di società, in Italia, in Europa e nel mondo.

Nel 2020 aveva un fatturato di 1,280 milioni di €, con un utile netto di 15,8 milioni di €. I dipendenti sono quasi 3000.

Latte Maremma, un consorzio con oltre 60 anni di storia

Latte Maremma è un consorzio fra produttori, nato nel 1961, con oltre 40 soci.

La produzione annua solo di latte si aggira sui 24-25 milioni di litri all’anno, ma nel tempo sono sorte anche altre linee produttive di derivati che sono affermate sul mercato dell’enogastronomia nazionale.

Produce latte fresco e a lunga conservazione di tutti i tipi, anche un latte “bio” e uno di soia, vari tipi di formaggi, fra i quali un grana (Gran Maremma), burro, mascarpone, yogurt, panna e anche una linea di biscotti, ovviamente al latte.

Ha 44 dipendenti, più un centinaio nella rete di vendita. Fattura circa 30 milioni di euro.

I problemi legati all’agricoltura e il crollo del prezzo del latte, soprattutto nella Gdo, stava mettendo in difficoltà l’azienda. Per questo l’accordo con il colosso di Bologna, che darà nuova linfa all’azienda di via Scansanese.

«Siamo felici di dare continuità a una storia che dura da oltre 60 anni, certi che il brand, che gode di ottima reputazione, saprà ulteriormente affermarsi sul territorio di riferimento», hanno commentato congiuntamente Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo Spa e Fabrizio Tistarelli, presidente di Latte Maremma.

 

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