PORTO SANTO STEFANO. Si è spento domenica 22 giugno 2025, nella sua casa di Milano, Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori italiani del Novecento. Avrebbe compiuto 99 anni il giorno successivo. La notizia, diffusa dalla Fondazione a lui intitolata, ha colpito profondamente anche la comunità del Monte Argentario, dove Pomodoro era di casa da molti anni.
Frequentatore assiduo dell’Argentario, artista del mondo
Insieme a sua moglie Livia, il maestro trascorreva lunghi periodi all’Argentario, nella loro villa alle Fornacette. Frequentatori affezionati della Caletta, si presentavano ogni giorno con il loro cane Terra.
A lui era riservata una ciotola di riso con un po’ di macinato: un piccolo rito quotidiano che Pomodoro contraccambiava sempre con una mancia di 500 lire e un sorriso. «Persone splendide, semplici, vere», racconta chi li ha conosciuti. Oggi, in quello stesso luogo, resta il silenzio del vuoto lasciato da una presenza autentica.
Il ricordo del sindaco Cerulli
Anche il sindaco di Monte Argentario, Arturo Cerulli, ha voluto ricordare il legame profondo tra Pomodoro e il territorio.
«Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona – dice – ma so quanto Arnaldo Pomodoro fosse amato e rispettato da chi lo ha incontrato all’Argentario. La sua presenza discreta e gentile ha lasciato un’impronta duratura. Con lui perdiamo un grande artista, ma anche un uomo che ha saputo legarsi sinceramente a questa terra».
Un gigante dell’arte, un uomo tra la gente
Nato il 23 giugno 1926 a Morciano di Romagna, Pomodoro ha segnato la storia dell’arte con le sue celebri “Sphere Within Sphere”, esposte nei luoghi simbolo del pianeta: dal Vaticano all’ONU, dal Trinity College di Dublino alla Farnesina.
Le sue opere indagano la tensione tra l’apparente perfezione e l’intricata complessità interiore, come se fossero un’estensione scolpita dell’animo umano.
Una vita tra materia, memoria e paesaggi
Milano è stata la sua base creativa dal 1954, ma l’orizzonte di Pomodoro si è sempre allargato al mondo. Ha insegnato nelle università americane, creato scenografie teatrali e ricevuto premi internazionali di grande prestigio. Eppure, nei suoi lunghi soggiorni all’Argentario, tornava a una dimensione più intima, quasi familiare, che lo avvicinava ancora di più alla sua essenza.
Un’eredità che parla al futuro
La Fondazione Arnaldo Pomodoro, oggi guidata da Carlotta Montebello, continuerà a custodire e diffondere il patrimonio culturale lasciato dal Maestro.
Le sue opere, disseminate tra musei, piazze e istituzioni di tutto il mondo, continueranno a interrogare, emozionare e ispirare.
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Redattore di MaremmaOggi. Per me scrivere è uno strumento di verità, di bellezza, è di liberta, un mezzo per esprimere ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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