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Lancia la bici contro un poliziotto: arrestato spacciatore

Controlli della polizia nella zona di via Roma: il diciannovenne aveva con sé 27 grammi di cocaina. Ai poliziotti ha detto di essere minorenne: incastrato dalla misura del polso
La polizia durante un'operazione di controllo
Una volante della polizia

GROSSETO. Lo hanno visto arrivare in bicicletta da via Tripoli verso via Oberdan e si sono accorti che appena ha notato la loro auto, la volante della polizia, ha cambiato direzione. Per questo gli uomini della questura, che erano impegnati in un servizio di controllo della zona di via Roma, hanno deciso di fermarlo. 

Preso dopo una breve fuga

Il giovane ha tentato di scappare, dopo aver scaraventato la bici contro uno degli agenti che avevano cominciato a inseguirlo, all’inizio di via Buozzi.

La sua fuga, però, non è durata molto: i poliziotti non lo hanno perso di vista nemmeno un attimo. Ha percorso via Damiano Chiesa, via Monfalcone, via Fiume e infine via Gorizia, dov’è stato fermato e perquisito. Durante la fuga, i poliziotti lo hanno visto mentre gettava per terra, in via Monfalcone, diversi involucri, che sono stati poi recuperati. Contenevano cocaina: il ragazzo aveva con sé 27 grammi di sostanza stupefacente già pronta per essere spacciata. 

«Ho 16 anni», ma non è vero

Il ragazzo, originario della Tunisia, ai poliziotti – una volt accompagnato in questura – ha detto di essere nato nel 2006. Un sistema, questo, utilizzato spesso dai giovani nordafricani senza documenti, per evitare il carcere. Ma quando il ragazzo è stato accompagnato all’ospedale per l’accertamento antropometrico: dalla misurazione del polso, i medici hanno stabilito che il giovane ha in realtà 19 anni e non 16. 

Il sostituto procuratore Giovanni De Marco, ha quindi disposto l’arresto del ragazzo

Il giovane, difeso dall’avvocato Massimo Parenti, lunedì 5 settembre si è presentato in tribunale per l’udienza di convalida. Il giudice Andrea Stramenga ha convalidato l’arresto, disponendo il divieto di permanenza nella provincia di Grosseto come richiesto dalla vice procuratrice onoraria Elena Bartalini durante il patteggiamento. 

 

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