L'amore parte dal clitoride, l'autobiografia di Teresa Cinque | MaremmaOggi Skip to content

L’amore parte dal clitoride, l’autobiografia di Teresa Cinque

Elisa Giannini, in arte Teresa Cinque, presenta il suo ultimo libro “Autobiografia clitoridea” al Molgò cafè. L’autrice: «Parole ostacolate e demonizzate ma grazie alla conoscenza noi donne diventiamo potenti»
A sinistra Teresa Cinque, a destra la copertina del libro

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. La scrittrice Teresa Cinque, al secolo Elisa Giannini, toscana, presenta sabato 14 giugno alle 18 al Molgò cafè concert in via San Benedetto Po 13, il suo ultimo libro: “Autobiografia clitoridea”.

Un romanzo autobiografico dolce e duro, dove molte donne si riconosceranno. 

«Che cosa racconto nel libro? La mia idea di relazione era che se venivo amata allora ero salva – dice l’autrice Teresa Cinque – Se vengo amata da uno fico sono salva un po’ di più. Vedi però com’è semplice creare un mostro?».

Dell’amore, del clitoride e di altre storie: l’intervista

Trovare insomma una corrispondenza tra amore e clitoride non è facile.

«Però è una giusta sensazione. È una storia che racconta tutta una serie di rifiuti nei confronti di questo organo e di tutto quello che gira intorno al piacere femminile. L’amore è anche quello che recuperiamo noi donne per il clitoride. Una parola che crea disagio, che è un ostacolo».

Le sono state mosse polemiche anche per il titolo?

«Sì, mi avevano fatta fuori da un festival a Cagliari, dopo che ero stata invitata. Me lo dicevano i librai e anche alcune persone che mi avevano presentata. Anche in Longanesi cmi avevano annunciato che non avrebbero mai messo la parola clitoride su una loro copertina. Poi però il titolo è rimasto quello che avevo scelto ed è stato pubblicato».

In fondo si tratta di un organo, ma parole come clitoride vengono ostacolate e demonizzate, perché secondo lei?

«Mah, difficile capirlo. È come la parola masturbazione. Certe parole nessuno le pronunciava e lo stesso clitoride, intesa come organo, io per prima ho scoperto com’è fatto solo da pochi anni. Ed è stato un senso di potenza meraviglioso. Una liberazione dopo essere passata attraverso maglie molto strette, sensi di colpa, limitazioni, oppressioni. Alla fine c’è la gratitudine verso il proprio corpo che scopri capace di fare miracoli. È un territorio quasi mistico».

Ci racconti brevemente la storia di “Autobiografia clitoridea”.

«Nel libro spiego come venga condannata la masturbazione femminile, la mia di quando ero bambina. Si racconta dei rapporti sessuali che ho avuto con gli uomini e di come fossero completamente ignoranti rispetto al mio piacere e al funzionamento della clitoride. La narrazione era che ci fossero due tipi di orgasmo: vaginale e clitorideo. Il secondo però valeva meno. Io, non riuscendo a provare per un certo periodo della mia vita l’orgasmo vaginale, mi sentivo minorata. Era una cosa da “donna vera”, come disse un mio analista. Il rapporto sessuale è spesso identificato con la penetrazione, ecco perché se il tuo orgasmo non è vaginale, sei fuori dai giochi. Ho compreso che il mio privato era successo a molte altre ragazze. Ho ricevuto molestie da parte di un prete, un mezzo stupro da un fidanzato, atti di ignoranza estrema da molti uomini».

 

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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