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L’albanella minore ha fatto il nido

Riparte il progetto di ricerca e conservazione dell’associazione Pygarus. Il rapace allestisce i nidi per terra, accordo con gli agricoltori per la salvaguardia della specie
L’albanella minore (foto Marco Brandi)

GROSSETO. Sono ricominciate da più di un mese le attività di campo dei volontari e dell’ornitologa Elena Grasso alla ricerca degli individui di albanella minore nell’ambito del “Progetto Ricerca e Conservazione dell’Albanella minore (Circus pygargus) in Maremma toscana”.

Nidi messi in pericolo dalla trebbiatura

Lo schivo rapace del grano, dall’insolito colore bianco-grigio e nero, vola sui coltivi di cereali e foraggere dove fa il nido, ma diversamente da altri rapaci, crea il nido a terra e, coincidendo il periodo di nidificazione con quello della maturazione delle coltivazioni, la sua vita e quella dei nidiacei è legata alle opere di trebbiatura.

Un nido di albanella minore

Per questo chi segue il progetto controlla i coltivi, parla con gli agricoltori, è in contatto con i proprietari delle aziende agricole; trovando in tempo i nidi si mettono in sicurezza e si salva la nidiata, adottando soluzioni ad hoc sia per lo svolgimento delle operazioni agricole che per questi rapaci.

Chiunque può aiutare nella ricerca in vari modi, anche con una segnalazione all’associazione Pygargus che da anni segue il progetto, ai seguenti recapiti, mail: pygargus.info@gmail.com, whatsapp al 349-6668959.

La Maremma, principale sito di nidificazione

Le attività di ricerca di campo sono finalizzate a quella di ricerca scientifica, per capire lo stato di salute della specie e del suo habitat in uno dei principali siti italiani di nidificazione. Poiché la conservazione di una specie passa inevitabilmente dalla conoscenza, dalla comprensione delle sue abitudini, dei suoi movimenti e delle minacce che affronta.

Il logo del progetto

Il progetto, attivo dal 2020, sta portando a capire cosa succede a questa specie in Maremma, in centro Italia, collegando i dati ottenuti, sempre nel rispetto della specie, senza disturbare, con quelli europei, per giungere a una conoscenza più globale che aiuti a capire come intervenire.

L’associazione porta avanti anche una serie di attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della conservazione della biodiversità, attraverso workshop, conferenze, incontri, mostre e iniziative educative nelle scuole locali, si mira a coinvolgere attivamente la comunità nella salvaguardia dell’Albanella minore e del suo ambiente, in un’ottica che non sia solo scientifica, ma con un approccio interdisciplinare alla conservazione.

Un progetto che coinvolge tutti

Così ricercatori, volontari, fotografi, artisti, agricoltori, giornalisti, sindaci, appassionati della natura, ognuno porta la propria prospettiva unica e il proprio supporto al progetto ed alla preservazione del proprio ambiente creando una sinergia fra attività, nel fare squadra perché tutti siano uniti per un fine comune che è la preservazione della natura, dell’ambiente e quindi della nostra casa, e di tutti i benefici che conseguono dall’avere un ambiente salubre, sano e salutare, un paesaggio unico, che poi porta ad attività come un turismo slow che implementi l’economia locale nel rispetto del territorio e dei suoi abitanti.

Un esemplare di albanella minore maschio

L’associazione infatti è partner del Progetto Ci.r.co.l.a.re., acronimo che sta per: “Cicloturismo per rigenerare la comunità locale e agricoltura responsabile”, nato sulla base di Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana – Bando Misura 19.2 “Progetti di rigenerazione delle comunità”, Pygargus interviene nell’ambito delle attività di supporto alle azioni A.2.1 in relazione agli obiettivi specifici di progetto OS6 e OS7, per implementare la sensibilizzazione e  migliorare la formazione dei conduttori delle aziende agricole circa le conoscenze sulle interconnessioni esistenti fra biodiversità, agricoltura e qualità del cibo.

Chi vuole partecipare al progetto può sostenerlo anche col 5×1000, per informazioni alla pagina Facebook dedicata al progetto.

 

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