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La terza elementare alla Polverosa di don Luigi Ciotti

All’incontro con il fondatore di Libera e del gruppo Abele c’erano 260 fra studenti, autorità civili e militari e cittadini: il richiamo all’educazione e alla consapevolezza per diventare persone migliori
Un momento dell’incontro con don Luigi Ciotti

GROSSETO. Oltre 260 studenti e studentesse, cittadini, autorità militari e civili, hanno partecipato nelle aule della Fondazione Polo Universitario Grossetano all’incontro con don Luigi Ciotti. Promosso dall’amministrazione provinciale, i temi toccati dal fondatore di Libera e del gruppo Abele, sono andati dal concetto di città educativa alle problematiche del mondo giovanile, dal ruolo che la scuola deve assumere nell’educazione dei giovani.

Non fermandosi a trasmettere saperi, ma insegnando ai ragazzi prima di tutto a pensare: dalla mafia fino ad una riflessione sulle guerre e sul bisogno di pace. 

Don Ciotti: «Da soli non si va da nessuna parte»

Don Luigi Ciotti

«Vi prego di diffidare dai navigatori solitari, perché da soli non si va da nessuna parte – il primo intervento del sacerdote antimafia fondatore di Libera e del Gruppo Abele – Oggi, qui, non sono venuto come don Luigi Ciotti. Io rappresento un Noi. Il noi è l’elemento vitale per la società, per la chiesa, per la scuola».

Tra i temi affrontati la droga e il gioco d’azzardo

Don Ciotti ha poi affrontato la questione delle dipendenze dalle droghe, dal gioco d’azzardo e da internet, ha parlato dei suicidi che sono in aumento, con una percentuale sempre più alta di giovani. Anche nella gestione di queste problematiche è importante il Noi: “Guai se ci chiudiamo ognuno nel nostro recinto – ha detto Ciotti – presi solo dai nostri problemi perché, se lasciamo dei vuoti qualcuno li riempie. Di fronte a questi problemi c’è una società che ci chiede di esserci.” Ha poi avviato una riflessione sulla mafia, partendo da quell’incontro a Gorizia con Giovanni Falcone, che per don Ciotti è diventato una sorta di chiamata ad un impegno ancora più diretto e intenso dopo le stragi.

«Con Giovanni Falcone ci demmo una stretta di mano dandoci l’appuntamento per un caffè, che non siamo mai riusciti a prendere. Non dimenticatevi mai che l’ultima mafia è sempre la penultima –ha dichiarato don Ciotti – perché nel codice etico dei mafiosi ci sta un imperativo: rigenerarsi. Dobbiamo spezzare tutto questo».

Rivolgendosi alla platea di giovani don Ciotti ha sottolineato anche l’importanza di saper cogliere le cose positive della vita per non scoraggiarsi e di fare sempre la propria parte per migliorare ciò che non va, rimboccandosi le maniche.

«Non dimentichiamoci che il male non è solo di chi lo commette e dei suoi complici – ha commentato Don Ciotti – ma anche di chi assiste senza fare nulla per contrastarlo, rifugiandosi nell’ipocrisia, nella delega e nell’indifferenza, perché ci sono situazioni in cui il silenzio diventa una colpa e parlare un imperativo etico. Ma non basta denunciare, bisogna anche proporre e fare la propria parte».

Un richiamo alla scuola

«La scuola vera deve essere una spina nel fianco dei conformismi – ha detto – educare significa rendere consapevoli e la consapevolezza porta a farsi delle domande, a pensare. La domanda è la madre del pensiero».

La terza elementare lo studente Ciotti l’ha fatta a Polverosa

«Mi sento un po’ grossetano ha poi detto – perché ho frequentato la terza elementare a Polverosa».

«Sono molto felice ed emozionato di averti in Maremma ha invece detto il vicepresidente della Provincia Valentino Bisconti, che ha aperto gli interventi Abbiamo bisogno di sentire le tue parole che ci ricordano l’importanza del concetto di cittadinanza attiva, di essere cittadini consapevoli e informati, di prendere posizione per il rispetto dei diritti e per la giustizia sociale. Ringrazio la Fondazione Polo Universitario Grossetano per averci ospitato, le scuole che hanno aderito e le autorità militari e civili».

Don Luigi Ciotti con il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola

«L’incontro di oggi si inserisce nel percorso avviato dalla Provincia di Grosseto per diffondere la cultura della legalità – ha aggiunto il presidente della Provincia di Grosseto Francesco Limatola – che stiamo portando avanti, sia attraverso la firma di Protocolli di intesa, come quello del 2023 con la Guardia di Finanza, sia attraverso tante iniziative pubbliche con i giovani e con il Parlamento regionale degli studenti del gruppo di Grosseto. Di recente abbiamo organizzato un incontro con l’ex magistrato Pietro Grasso e due giorni fa siamo stati a Suvignano. Quella tenuta ci racconta due cose: che la mafia può infiltrarsi ovunque, ma si può sconfiggere perché è un fenomeno umano e come diceva Falcone, tutti i fenomeni umani hanno un inizio e una fine, se ciascuno fa la sua parte, compresi i giovani: siate quelli che usano le parole per costruire e non per distruggere, siate quelli che non si girano dall’altra parte di fronte al fenomeno di bullismo, alla violenza e alle ingiustizie».

Il pubblico all’incontro con don Luigi Ciotti

«Come Libera Grosseto – ha aggiunto Roberta Giorgi, referente del coordinamento provinciale Libera Grosseto – possiamo solo dire che questa giornata è andata ben oltre le aspettative. Il mese di maggio non è quello che si presta meglio ad eventi extradidattici, eppure c’è stata una grandissima adesione delle scuole. Evidentemente c’è questa voglia, che ho percepito anche dagli interventi delle insegnanti, di sentirsi parte di questo grande ‘Noi’ cui parlava don Ciotti, di far parte di questo grande contenitore che è anche l’associazione Libera, ognuno con il proprio vissuto, con il proprio modo di pensare. Mi sono emozionata tantissimo soprattutto nella seconda parte della mattinata, quando don Ciotti rispondeva alle sollecitazioni degli studenti. Ecco questo è l’associazione Libera, che da 30 anni è riuscita a fare tantissimo, sia a livello istituzionale, sia normativo, sia sociale. Don Ciotti ha spiegato benissimo qual è il ruolo e la funzione dei giovani all’interno della società e di come debbano sentirsi parte attiva. Noi grandicelli dobbiamo imparare ad ascoltarli di più, come è emerso anche dall’intervento del segretario del Parlamento regionale degli studenti».

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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