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Il 900 a Grosseto in una collana curata dalla Cgil

La presentazione del primo volume “1921 l’attacco fascista alla Maremma” di Lucio Niccolai, in diretta sulla pagina facebook del sindacato, il 2 marzo
la copertina del primo volume

GROSSETO. Si chiama “ProMemoria” il progetto editoriale di divulgazione storica dedicata al Novecento in Maremma, a cura della Cgil di Grosseto, pubblicato da Edizioni Conoscenza. Si tratta di una serie di opuscoli scritti in uno stile narrativo divulgativo che ripercorrono gli eventi più importanti della storia del territorio, attraverso il fil rouge dei diritti dei lavoratori, ma con uno sguardo sul presente.

Il risultato è uno spaccato significativo della storia del movimento operaio e delle lotte sociali in Maremma, dalla formazione delle Leghe alla prima organizzazione della Camera del Lavoro, dal  biennio 19-20 alla fascistizzazione del ’21, alla strage di Niccioleta, le occupazioni delle terre e la riforma agraria, e canzoni sociali e le canzoni di lotta, fino alla chiusura delle miniere.

Il 2 marzo la presentazione del primo volume

Il 2 marzo, alle 18, in diretta sulla pagina Facebook della Cgil Grosseto, è in programma la presentazione della collana e del primo volume, “1921 l’attacco fascista alla Maremma”, curato dallo storico Lucio Niccolai coordinatore tematico del progetto,.

Partecipano Ermanno Detti, curatore editoriale, Anna Villari, responsabile edizioni Conoscenza, Andrea Ferretti, segretario generale della Camera del lavoro di Grosseto, Anna Maria Giurelli, segretaria della Camera del lavoro e responsabile del gruppo di lavoro, Valerio Entani, storico.

«L’opuscolo porta in primo piano le vicende che sconvolsero la Maremma nel 1921. Gli anni che seguirono la fine della Grande guerra, infatti,  furono caratterizzati da imponenti mobilitazioni sindacali per la riduzione dell’orario di lavoro, gli aumenti salariali, la difesa dell’occupazione, che coinvolsero minatori, reduci, braccianti e mezzadri e si conclusero con le occupazioni degli stabilimenti industriali di Grosseto e Follonica», si legge nella presentazione.

«Queste mobilitazioni, presenti anche in altre parti d’Italia, spaventarono in primo luogo i grandi proprietari terrieri che, nell’indifferenza delle autorità statali, finanziarono squadre fasciste per ripristinare, con l’uso della violenza, il loro dominio sui lavoratori. L’obiettivo era di abolire le organizzazioni, di impedire gli scioperi, di far cessare ogni nuova “fastidiosa” rivendicazione. Nel 1921 iniziarono così in Maremma le devastazioni, le aggressioni, gli omicidi, diventati in alcuni casi vere e proprie stragi, che caratterizzarono la fase della fascistizzazione della Maremma».

In memoria della morte di Spartaco Lavagnini

La presentazione della collana viene fatta nei giorni in cui ricorre l’anniversario dell’evento che segnò l’avvio della fascistizzazione della Toscana: l’assassinio di Spartaco Lavagnini, ucciso il 27 febbraio del ’21 per mano fascista nella sede fiorentina del sindacato ferrovieri; la famiglia di Lavagnini era originaria di Scansano e il nipote risiede a Grosseto.

 

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