La sarta dal cuore d'oro spegne 100 candeline - IL VIDEO | MaremmaOggi Skip to content

La sarta dal cuore d’oro spegne 100 candeline – IL VIDEO

Festa al Ferrucci per nonna Lida: per tutta la vita ha vestito chi aveva bisogno e ha sfamato chi non aveva da mangiare
Lidia Cozzatelli con i parenti durante la festa al Ferrucci

GROSSETO. È ancora vispa, con i suoi 100 anni di vita ed esperienza cuciti addosso come i vestiti che sono nati grazie alla sua bravura. È ancora lucida, nonostante l’età, tanto da essersi goduta, mercoledì 8 febbraio, la festa che la sua famiglia le ha organizzato alla residenza sanitaria assistita Ferrucci, dove vive da qualche tempo. Da quando ha dovuto dire addio a suo figlio Marcello, scomparso qualche anno fa a causa di una terribile malattia. 

Cent’anni dedicati agli altri

Nata nel piombinese, Lidia Cozzatelli per tutta la vita ha cercato di aiutare chi aveva più bisogno. «Per tutti quelli che l’hanno conosciuta – racconta il nipote Enrico – era Lida. Ha sempre lavorato tanto, faceva la sarta. Ma soprattutto, ha sempre accolto con amore chi le chiedeva aiuto». 

Lida aveva studiato alla scuola di taglio e cucito. Poi aveva conosciuto quello che sarebbe diventato suo marito, Domenico Lucà. Era un ferroviere, ma anche lui sapeva cucire e faceva il sarto da uomo. La coppia era affiatata in tutto: nella vita e nel lavoro tanto che furono scelti, per la loro bravura, per cucire la divise dei Cadetti dell’Accademia navale di Livorno

Lida era così stimata che il suo nome arrivò anche alle orecchie del presidente della Repubblica Sandro Pertini, che la volle con sé sulla Vespucci. Lo raccontava spesso, ai nipoti, della volta in cui fu presa sotto braccio da Pertini che le fece fare il giro della nave scuola. 

Il trasferimento a Grosseto per seguire il figlio

Il figlio Marcello, era geometra e aveva uno studio a Grosseto. Dopo la pensione, Lida e il marito si trasferirono prima a Pisa, poi arrivarono in Maremma. Dopo aver abitato a Gavorrano, la donna arrivò a Grosseto, dov’è poi rimasta. 

Dopo la morte di Marcello, la donna, rimasta sola, è stata ospitata al Ferrucci, dove non le è mai mancato l’affetto dei suoi familiari. Del pronipote Enrico Salvini, della moglie Lucia, di suo fratello Paolo e dei loro genitori, Luana e Piergiorgio. Nipoti speciali, che oggi l’hanno festeggiata con una torta, a nome di tutti i parenti di Lida che non sono potuti essere presenti. 

«Si è sempre data da fare per gli altri – ricorda il nipote Enrico – se qualcuno aveva fame, lo sfamava, se qualcuno aveva freddo lo vestiva. La sua casa era sempre aperta per chi aveva bisogno». Una bontà genuina, quella di Lida, che tutt’oggi viene ricordata dai suoi familiari insieme agli altri ospiti della rsa, al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e al vice presidente di Adf, l’avvocato Roberto Baccheschi che hanno partecipato alla festa organizzata per i suoi 100 anni. Una festa nella quale non sono mancate le sorprese: come la musica e il ballo, sotto gli occhi divertiti di Lidia, che non si è voluta perdere nemmeno un abbraccio da parte dei suoi familiari e dei supoi amici. 

 

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