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La politica grossetana fra rimpasto e ambizioni personali

A due anni dal voto in corso nel centrodestra riposizionamenti e richieste. Fa discutere un’intervista a Pacella che vorrebbe un rimpasto. E il centrosinistra osserva
Il consiglio comunale di Grosseto e Cosimo Pacella durante l'intervista a Tv9
Il consiglio comunale di Grosseto e Cosimo Pacella durante l’intervista a Tv9

GROSSETO. Scatole vuote, riposizionamenti, candidature, equilibri instabili, la politica grossetana pare condannata a due anni, si voterà a primavera 2027, di difficile gestione della cosa pubblica. Povera Grosseto, afflitta da tanti problemi, costretta ad assistere a un gioco guidato più dalle ambizioni personali che da una visione per la crescita della città.

Succede spesso quando si arriva al crepuscolo del secondo mandato, quando le ombre della sera calano sul governo della città, ma due anni sono forse un po’ lunghi.

Lunedì sera, a Tv9, il direttore Alfredo Faetti ha intervistato Cosimo Pacella, ex consigliere, ex presidente del consiglio, anche ex Noc, quel Nuovo Orizzonte Civico fondato proprio da lui e da un altro medico, Alessandro Bragaglia. Anche lui ormai ex. Entrambi fuoriusciti da quella Lega che li aveva fatti eleggere in consiglio.

Adesso il dottor Pacella pare pronto ad abbracciare il movimento del generale Vannacci, insieme proprio a Bragaglia e ad Andrea Vasellini, che l’ha abbracciato da tempo. È il referente per la Maremma.

È un po’ come una vecchia pista Policar, fantastico gioco dei meravigliosi anni ’80. Al primo giro sei con la Lega, al secondo con Noc, al terzo di nuovo con uno spin-off della Lega. Chissà se ci sarà un quarto giro o se le macchinine usciranno di pista per aver spinto troppo sull’acceleratore.

Pacella: «Un nuovo progetto politico»

«Stiamo lavorando a un nuovo progetto politico – ha detto Cosimo Pacella – se ne saprà di più fra qualche settimana. Nei giorni scorsi abbiamo riempito un ristorante, c’è molto fermento attorno a questa idea».

Intanto, uno stimato medico attorno al quale c’è fermento, ma rimasto di fatto senza alcun concreto ruolo politico, pur potendo controllare un paio di voti in consiglio, lancia una neppure troppo velata richiesta al sindaco di rimpastare la giunta, perché un solo consigliere di Noc (Pieraccini, ndr) non può giustificare due assessori (Amante e Vazzano, ndr).

Del resto lui e Bragaglia, neppure troppo tempo fa, erano andati dal sindaco a chiedere la testa proprio di quella Chiara Vazzano che loro avevano voluto. Allora furono respinti al mittente.

In questo contesto anche Nuovo Millennio, con una strategia da vecchia Democrazia Cristiana, si attesta sempre più al centro. Il voto positivo al bilancio della Provincia, guidata dal centrosinistra, di Pettrone è solo un segnale, in attesa di capire se ondeggiare da una parte o dall’altra. E la scelta potrebbe cambiare molte cose, perché il movimento ha 30 anni di storia ed è radicato in città.

L’astuto Riccardo Paolini lo fa pesare spesso al sindaco e chissà se il probabile passaggio a Ginanneschi delle deleghe al personale basterà.

Tutto lascia pensare che i prossimi due anni, se da una parte porteranno poco o nulla di concreto alla città, daranno comunque motivo di discutere parecchio. E quando ci sarà da scegliere il candidato del centrodestra lo scontro sarà ancora più intenso. I pretendenti sono già un paio, ma i giochi sono apertissimi.

Sia chiaro, non che il centrosinistra abbia le idee molto chiare. Ma in questo momento giocare d’attesa può essere la strategia migliore. Sempre che a forza di aspettare non si ritrovi con un candidato debole.

Pacella: «Noc è una scatola vuota»

Davanti alle telecamere di Tv9 Cosimo Pacella ha ripercorso la sua uscita da Noc.

«La Pec con le mie dimissioni dal direttivo e quelle di Bragaglia è dell’8 maggio, il consiglio che ci avrebbe fatti fuori è del 12. La scelta è stata motivata dalle vicende giudiziarie del vicepresidente (Diego Cinelli, ndr). Sono sicuro che dimostrerà di essere a posto, è una bravissima persona, ma io ho preferito chiamarmi fuori. Così come hanno fatto la maggior parte degli aderenti. Sia chiaro, il conto bancario di Noc è ancora a mio nome e la sede è in una proprietà di Bragagna. Adesso sono rimasti solo in sette, in sostanza Noc è diventata una scatola vuota».

L’ipotesi di aderire al movimento di Vannacci è sempre più concreta.

«Mi ci sono incontrato due volte con il generale, c’è identità di vedute su molte cose. Vedremo. Al momento posso solo dire che sto lavorando, io insieme alle numerose persone che aderiscono al progetto, a un nuovo soggetto politico. Ne riparleremo fra un paio di settimane».

E poi il rimpasto in giunta.

«I numeri sono chiari. Al momento in giunta ci sono due assessori che fanno riferimento a Noc, ma in consiglio è rimasto solo un consigliere (Pieraccini, perché Baldi ha aderito a Forza Italia, ndr). Mi pare che non ci sia equilibrio».

Culicchi: «Solo ambizioni personali»

Anche Leonardo Culicchi, Pd, commenta le parole di Pacella in tv.

«Ieri sera, su Tv9, è stato invocato l’ennesimo rimpasto di giunta. Perché si sa, sta “Nell’ordine naturale delle cose della politica” di questa maggioranza, il continuo riposizionamento all’interno del consiglio comunale e della giunta».

«Come se il lavoro di un assessore, o ancora di più il valore della sua continuità di mandato, non contassero nulla. Come se cambiare casacca dopo aver chiesto il voto ai cittadini fosse un dettaglio trascurabile. Addirittura, proprio in nome di questo “Ordine naturale delle cose della politica”, si chiede il riconoscimento del lavoro fatto affinché il centrodestra debba continuare a governare anche dopo il 2027».

«A me questo ordine naturale delle cose della politica non è mai piaciuto. Credo invece che troppe volte si nasconda – nemmeno troppo bene – un’ambizione personale che sovrasta, in modo disarmante, quello che dovrebbe essere il vero senso dell’impegno pubblico: mettersi al servizio dei cittadini e del mandato che ci è stato assegnato».

 

 

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  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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