La Pam dichiara 255 esuberi. Anche a Grosseto | MaremmaOggi Skip to content

La Pam dichiara 255 esuberi. Anche a Grosseto

L’azienda in 15 negozi sta perdendo 18 milioni di euro. Gobbi (Fisascat): «Siamo solo al primo incontro, sarà una lunga trattativa»
Il supermercato Pam di via del Sabotino a Grosseto
Il supermercato Pam di via del Sabotino a Grosseto

GROSSETO. La Pam ha aperto un tavolo nazionale per una procedura di licenziamento collettivo. Sono 255 gli esuberi dichiarati dall’azienda. Il 12 aprile si è svolto il primo incontro tra UILTuCS, Filcams e Fisascat con la direzione dell’azienda Pam Panorama per l’esame congiunto.

La procedura era stata avviata dall’azienda il 29 marzo per un esubero dichiarato dalla stessa pari a 255 dipendenti, impiegati in 10 ipermercati nel Lazio2 ipermercati in Emilia1 ipermercato e 2 supermercati in Toscana, sui 233 negozi che compongono il perimetro aziendale.

I due supermercati in Toscana sono quelli di Grosseto, in via del Sabotino (29 dipendenti) e in via dei Barberi alle Palme (22 dipendenti).

L’azienda ha comunicato che l’impatto economico su questi punti vendita è pari a 18 milioni di perdita, affermando che in alcuni l’esubero arriva anche ad 1/3 dell’organico.

Gobbi (Fisascat): «Primo incontro, sarà una lunga trattativa»

«Siamo solo al primo incontro – dice Simone Gobbi, della Fisascat Cisl – e, per il momento, hanno comunicato quali sono le loro intenzioni. Quindi è presto, molto presto, per dire che ci saranno davvero dei licenziamenti. Il tavolo è nazionale perché si parla di strutture in più regioni».

I sindacati sono al lavoro per evitare che la situazione precipiti e si arrivi ai licenziamenti veri e propri.

«In questi casi si può ricorrere agli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, che consenta all’azienda di avere un risparmio senza mandare a casa nessuno. La trattativa sarà lunga e non facile, si può pensare anche ad esodi volontari incentivati. Solo se dovessimo arrivare ad un “non accordo” l’azienda potrebbe procedere unilateralmente. Ma già l’apertura del tavolo è segnale chiaro che ci sia intenzione di trattare».

Secondo i sindacati gli esuberi dichiarati su alcuni punti vendita metterebbero a rischio il futuro commerciale degli stessi, considerata la concreta difficoltà di servizio alla clientela. E  prima di intraprendere i confronti territoriali, c’è la necessità di confrontarsi in merito al piano commerciale dell’azienda più volte annunciato e mai esplicitato con chiarezza.

I sindacati, in sostanza, vogliono capire come l’azienda intenda attivarsi sul mercato in termini di strategie commerciali, mantenimento dell’attuale perimetro aziendale, nonché probabili partners che potrebbero insediarsi in eventuali superfici aziendali per la distribuzione di merceologie non food.

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