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La palestra presenta la Scia e resta aperta

Il caso scoppiato nella città del Golfo: inaugurata a metà aprile, il documento è stato presentato il giorno dopo la chiusura ordinata dal Comune dopo il polverone sollevato dall’opposizione
I cartelli con le certificazioni affissi ai vetri della palestra

FOLLONICA. Due cartelli con la Scia, il documento della discordia, attaccati sulle vetrate della palestra. Nessuna voglia di parlare di quello che è avvenuto, da parte degli amministratori della Fit Up. E un caso, che si è consumato nella città del golfo nell’arco di tre giorni. 

Tiene ancora banco la storia che ha coinvolto la nuova palestra che si trova nella zona artigianale, là dove prima c’era la concessionaria Fiat. Un polverone che ha coinvolto tutti, politici amministratori e uffici comunali, passando per gli affittuari fino al proprietario dell’immobile. Come spesso accade grazie, o a causa, dei social.

La catena di palestre che ha scelto Follonica

La nota catena italiana di palestre, aperte da Davide Diamante, milanese di 40 anni che della passione per lo sport ha creato un impero, stava completando i lavori per l’apertura di quella di Cecina, quando, lo scorso anno, ha adocchiato un posto perfetto per aprirne una anche a Follonica: la parte superiore di un capannone nella zona industriale di proprietà della famiglia Ricceri.

Nel mese di ottobre 2024 firma il contratto di affitto con il proprietario e partono i lavori di adeguamento fino all’aprile di quest’anno quando viene annunciata la festa d’inaugurazione.

Vengono naturalmente richiesti i permessi necessari e vengono anche eseguiti i controlli di prassi da parte dei vigili del fuoco e delle altre autorità competenti. Le poche mancanze rilevate, vengono prontamente ottemperate e arriva il giorno dell’apertura, il 19 aprile 2025.

La minoranza e la domanda di attualità al sindaco

A distanza di poco meno di un mese, il 14 maggio, la minoranza presenta una domanda d’attualità al sindaco Matteo Buoncristiani, attraverso la quale si chiedono verifiche sulla presunta prematura apertura, tra cui anche quelle relative ai permessi della Provincia che riguardano i cartelloni esposti fuori dall’attività che si affacciano sulla provinciale Aurelia. In sintesi quindi si chiede:

  • se il sindaco è a conoscenza della presenza di questa attività e della sua effettiva operatività in assenza di autorizzazioni;
  • se la carenza di autorizzazioni configura un’ipotesi di esercizio di attività abusiva;
  • se fra la documentazione mancante ci sia anche il certificato di agibilità;
  • se intende attivarsi immediatamente per ripristinare il rispetto della legalità e tutelare la concorrenza leale tra operatori economici del settore;
  • come giustifica la lentezza nei controlli;
  • quali misure urgenti intende adottare per evitare che si crei un pericoloso precedente, con il rischio che altre attività vengano avviate senza autorizzazioni, compromettendo il rispetto delle regole e la fiducia nelle istituzioni.

La risposta del Comune: «Manca la Scia, la palestra deve chiudere». 

Da lì sono partite una serie di verifiche che hanno portato alla chiusura dell’attività tramite un’ordinanza di divieto di prosecuzione in assenza di Scia attraverso un atto che ne determinava «la sospensione con effetto immediato e fino alla regolarizzazione della pratica amministrativa con trasmissione all’ufficio competente Suap, tramite portale Star, della Scia prevista corredata dalle dichiarazioni prescritte». Ordinanza che viene annunciata dall’amministrazione comunale, con una nota, il 15 maggio.

Per la questione delle insegne il Comune ne ordina inoltre la rimozione o la copertura con effetto immediato e fino all’ottenimento dell’autorizzazione dell’installazione. Il caso diventa di dominio pubblico, mentre qualcuno grida allo scandalo ed altri si scagliano contro l’eccesso di burocratizzazione e di zelo che ingessa qualunque iniziativa privata.

La Scia presentata il giorno dopo

Ma i fatti sono fatti, ci dicono dagli uffici comunali competenti: la palestra ha aperto ed iniziato la sua attività senza aver presentato la Scia e senza il nullaosta da parte della Provincia per i cartelloni pubblicitari. «Prima di dare inizio all’attività è necessario aver presentato la Scia – chiariscono senza ombra di dubbio – Questo è quanto prevede la Regione Toscana con la legge che riguarda proprio le attività come quella delle palestre, una legge complessa ma che non lascia adito a dubbi. Nel momento in cui sono stati avviati i controlli che hanno preceduto l’ordinanza il 15/5/24, la Scia non era stata presentata, infatti è arrivata il giorno dopo, venerdì 16.»

Adesso che il foglio in questione è ufficialmente sui tavoli degli uffici competenti, l’attività può stare aperta ed offrire il suo servizio al pubblico, ma per ora con le insegne coperte.

Da parte della FitUp c’è da sperare a questo punto che la Provincia riconosca il nullaosta in tempi brevi, ma soprattutto che la documentazione arrivata finalmente in comune sulla Scia, sia corretta in tutti i suoi punti: d’altra parte è arrivata in Comune venerdì 16 e dovremmo aspettare lunedì per conoscerne l’esito definitivo.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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