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La Maremma grida no alla guerra

Dal 27 al 29 giugno sono in programma tre eventi organizzati dal comitato della pace. Il comitato: «Vogliamo sensibilizzare la popolazione»
Le locandine di due degli eventi
Le locandine di due degli eventi

GROSSETO. Dal 27 al 29 giugno la Maremma sarà protagonista di eventi pubblici dedicati alla pace, alla libertà di espressione e alla solidarietà internazionale. Da Grosseto a Orbetello i cittadini, le associazioni e gli artisti scendono in piazza per dire no alla guerra e alla militarizzazione, e per chiedere un’Italia più giusta, democratica e attenta ai diritti umani.

Sit-in in Maremma, la pace è un diritto

Il primo appuntamento è previsto per venerdì 27 giugno a Grosseto, alle 17.30 in piazza della Vasca, dove prenderà il via un sit-in, che proseguirà in corteo verso piazza San Francesco. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento provinciale per la pace, che riunisce numerose realtà locali. Gli organizzatori chiedono lo stop all’aumento delle spese militari, la fine della militarizzazione del territorio e la tutela della libertà di dissenso. L’obiettivo è far sentire la voce di chi vuole un’Italia impegnata per la diplomazia, non per la guerra.

Sabato 28 giugno, l’evento è in programma a Follonica, per poi fare tappa il 29 giugno a Orbetello, dove dalle 17 alle 19 in piazza Eroe dei due mondi si svolgerà “Musica contro il silenzio”. L’evento musicale unisce parole, suoni e testimonianze per denunciare le ingiustizie e sostenere i diritti delle popolazioni colpite da guerre e repressioni.

Il comitato di Orbetello ha chiarito le proprie motivazioni. «La musica contro il silenzio è una manifestazione di musicisti in solidarietà con il popolo palestinese – dicono dal comitato – Per la prima volta suoneremo e canteremo insieme, unendoci alle voci che lottano contro la guerra e l’ingiustizia».

Appelli concreti e condivisi

Tutte le giornate puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi precisi: la fine immediata dei conflitti armati e stop all’invio di armi, la riduzione delle spese militari in favore di scuola, sanità e ambiente, la difesa della libertà di manifestazione e opinione, la solidarietà verso chi subisce occupazione e violenza, infine, il rispetto della Costituzione italiana, in particolare dell’articolo 11 che ripudia la guerra.

Non si tratta di eventi per addetti ai lavori o militanti, ma di iniziative aperte a tutta la cittadinanza, in cui ognuno può portare la propria presenza, una parola, un ascolto, una canzone.

Il messaggio degli organizzatori è chiaro: non si può più tacere. La musica e la piazza diventano strumenti per affermare che la pace si costruisce anche con piccoli gesti pubblici, partecipare è già un modo per dire che non tutto è accettabile

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