GROSSETO. Terza e decisiva giornata del 1° torneo Carlo Zecchini. Un cammino iniziato la mattina con le semifinali Juventus – Lazio 1-3 e Bologna – Perugia 3-1, un passaggio obbligato per definire la griglia delle finali.
Lo Zecchini è subito abbracciato dal popolo arrivato da ogni parte dello Stivale.
Tra dialetti, bandiere e serenità
Vari dialetti hanno iniziato a percorrere la tribuna in compagnia di bandiere arrivate da lontano. Sorrisi, gentilezza, desiderio di stare insieme, tifo variopinto, mai oltre i limiti. Una bellezza. L’organizzazione ha lavorato bene, in profondità, senza limiti d’impegno, con slancio e la consapevolezza di essere al centro di qualcosa di valido, utile e concreto.
Qualche chiodo sul percorso ha rallentato l’evolversi della manifestazione, ma si è trattato di vizi di forma dovuti alla gioventù di un memorial destinato a proseguire nel tempo.
Grosseto, la Maremma, per tre giorni è stata al centro dell’interesse di tantissima gente, la sua accoglienza messa alla prova con un afflusso certamente cospicuo, la sua immagine proiettata sul maxi schermo di una bellezza propagata per l’Italia. Al centro il calcio, i giovani che lo amano e lo giocano, le loro famiglie, la storia di uno sport senza confini. Il terreno dello Zecchini ha ammirato le maglie di società storiche, le ha guardate, coccolate. Gli under 14 non sono solo speranze azzurre ma, e soprattutto, aspettative di un futuro migliore per tutti.
Una partita per non arrendersi
A rendere concreto queste previsioni di identità è stata disputata la partita speciale tra Pro Soccer Plus e Fiorentina, due formazioni iscritte al campionato regionale della Figc, divisione paralimpica e sperimentale per chi ha disabilità fisiche.

Queste le formazioni. Pro Soccer: Bimbi, Benoll, Falconi Capecchi, Addessi, Gueye, Congiu, Colombini. Fiorentina: Corsi, Villa, Panzone, Sardaro, Pepi, Andreotti, Frosali, Rogai, Cesari, Bigozzi, Banchi, Stefani. Campo ridotto, 7 contro 7, porte accorciate, quaranta minuti di gioia per chi giocava e chi guardava la raggiante esibizione di chi non vuole arrendersi.
Vince la Lazio, Bologna secondo, Perugia terzo
Il memorial lo ha vinto meritatamente la Lazio brava dal dischetto, secondo il Bologna, terzo il Perugia, quarta la Juventus. Ognuna delle venti partecipanti ha avuto un riconoscimento dalla organizzazione.

Al termine gli assessori al turismo, Riccardo Megale, quello allo sport, Fabrizio Rossi, hanno ringraziato la Pro Soccer Lab per il lavoro svolto, le società presenti, il pubblico. A loro si è aggiunta Benedetta Mazzini, la commossa presidentessa della società di Castiglione della Pescaia.
Lazio – Bologna
Lazio – Bologna 0-0 (4-2 d.c.r.)
LAZIO: Genetiempo, Polidori, Ercoli, De Paolis, Fiorentini, Fania, Pierangeli, Pacilli, Rocchi, Isidori, Mancini. A disposizione: Frezza, Vastante, Zauri, Roncoloni, Rufo, Chiaro, Basile, Parenti, Ciorei. Allenatore: Valerio Gualdaroni.
BOLOGNA: Panichella, Tintore, Livieri, Ottani, De Ninno, Bennardo, Bianchi, Pignatiello, Babboni, Amico, Gorz. A disposizione: Perugini, Yabre, Masetti, Esposito, Dall’Olio, Dushhu, Cuomo, Silipo. Allenatore: Andrea Cristi.
ARBITRO: Antonio Costantino di Grosseto (assistenti Miguel Cagnani e Leonardo Giugliarini)
NOTE: ammonito Basile. Successione rigori: Silipo parato, Fiorentini rete, De Ninno parato, Pierangeli rete, Esposito rete, Frezza rete, Masetti rete, Ciorei rete.
Una finalissima degna del nome della manifestazione. Occorrono i calci di rigore per risolvere il braccio di ferro iniziato subito dopo il via. Il Bologna è coordinato, arcigno, e attacca. La Lazio è sornione, un elastico preciso costretto a difendersi ma altrettanto pericoloso nel capovolgere il fronte come al 14′ quando colpisce la traversa. La ripresa continua a distribuire emozioni, geometrie valide accendendo il consenso del pubblico. Nessuno si risparmia sul terreno, l’altalena non concede respiro. Al termine il risultato è inchiodato sullo 0-0. Appaiono i rigori. La Lazio è un cecchino, 4 reti su 4 tiri, il Bologna inciampa nei primi due con il portiere Genetiempo felino nelle respinte. I ragazzi di mister Gualdaroni, con merito, salgono sul podio più alto del 1° memorial Carlo Zecchini.
Juventus-Perugia
Juventus – Perugia 1-3 (1-1)
JUVENTUS: Scapolan, Morando, Sansario, Villosio, Lenta, Fantone, Allegri, Arioli, Prot, Lai, Geraci. A disposizione: Pugno, Tiseo, Abebaneria, Ortoncelli, Chiono, Bentalba, Mobilia, Scaglia, Zanirato. Allenatore: Simone Loria.
PERUGIA: Rappuoli, Carlicchi, Buffa, Marchetti, Parreschi, Calistri, Bianchi, Bacchi, Crescenzi, Dorillo, Roseti. A disposizione: Crescentini, Mulamba, Mariani, Spadoni, De Vito, Franzese, Cuppoloni, Marcelli, Mengani. Allenatore: Simone Papini.
ARBITRO: Alessandro Festelli di Grosseto.
RETI: 15′ Bianchi, 17′ Fantone; 1′ st Crescentini, 11′ st Calistri.
I ragazzi del tecnico Papini sono apparsi meglio assestati in campo e meglio disposti a imporre il loro gioco. La Juventus si è accesa dopo essere andata sotto, nella seconda frazione, invece, è andata in calando subendo immediatamente la seconda rete e, dopo 10′, terza, quella decisiva. Gli umbri salgono sul podio, i bianconeri non sono riusciti ad emergere.
I riconoscimenti speciali
Squadra rivelazione: Arezzo
Capocannoniere: Daniele Pacilli (Lazio)
Miglior giocatore: Lorenzo Masetti (Bologna)
Miglior portiere: Alessandro Genetiempo (Lazio)
Miglior allenatore: Andrea Cristi (Bologna)
Miglior tifoseria: Arezzo
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