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La Diana cacciatrice torna nella sua casa

Realizzata dall’artista Lucrezia Barbarossa, la statua raffigurante la dea, copia dell’originale che si trova nel museo, sarà alloggiata nel tempio
L'inaugurazione della statua (foto Cristina Zainea)
Un momento dell’inaugurazione della statua

ORBETELLO. È un progetto corale quello che domenica 15 gennaio ha riportato nella sua casa, il tempio che si trova nel giardino dell’antica città di Cosa, la statua di Diana cacciatrice. Un progetto che ha visto in prima linea il liceo artistico Luciano Bianciardi e l’associazione Odysseus di Talamone.

Il dono all’antica città di Cosa

Domenica 15 la professoressa del Bianciardi Alessia Sadotti, insieme all’artista Lucrezia Barbarossa, che ha realizzato la scultura in ceramica bianca e alla studentessa del liceo artistico, Emma Bozzoni, che ne ha curato il progetto esecutivo, la statua è stata scoperta: sarà poi alloggiata nel tempio, costruito in età neroniana. 

Realizzata in ceramica bianca, la statua è la fedele riproduzione dell’originale della Diana cacciatrice, che si trova all’interno del museo e che ha dato il nome alla domus che risale al II secolo avanti Cristo. 

Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessora alla Cultura del Comune di Orbetello Maddalena Ottali.  

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