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La denuncia di Covitto: «A Orbetello allagamenti, degrado e topi»

«Dopo la pioggia la città si è trasformata in un incubo per residenti e turisti», dice Domenico Covitto, il “Pasquino” di Orbetello. Il cittadino con sarcasmo e schiettezza scoperchia il vaso di Pandora
I problemi denunciati dal cittadino

ORBETELLO. Quando in città qualcosa non funziona, la voce di Domenico Covitto non tarda a farsi sentire. Con la sua penna tagliente, quello che potremmo definire come il “Pasquino orbetellano” dei giorni nostri ,torna a scrivere nero su bianco ciò che molti pensano ma pochi hanno il coraggio di dire.

Stavolta nel mirino ci sono allagamenti, caditoie intasate, topi, reflui in strada e la cronica assenza di manutenzione che, dopo un temporale estivo, hanno trasformato Orbetello in un incubo per residenti e turisti.

I problemi denunciati dal cittadino

Covitto non risparmia dettagli: «Le caditoie non ricevono acqua, dai tombini fuoriescono liquami e carta igienica, i topi, vivi e morti, fanno ormai parte dell’arredo urbano. È questo lo spettacolo che offriamo ai turisti?».

Un quadro desolante, peggiorato dalla gestione della manutenzione. Nel 2024 sono stati spesi 6.000 euro per pulire le caditoie, contro i 60.000 del 2022. Nel 2023? Nessun intervento.

Covitto cita le zone più critiche: via Marconi, con un lato del marciapiede transennato per pericolo crolli e l’altro impraticabile per le pozzanghere luride schizzate dalle auto. Via Mura di Ponente, dove una cascata maleodorante scende dal muro, con frammenti di carta igienica sull’asfalto. Via Dante, invasa da reflui e materiale solido proveniente da un pozzetto di allaccio.

E fuori dal centro, la situazione non migliora: ad Albinia persistono le fognature miste, alla Giannella non esiste una rete fognaria completa e ad Ansedonia da oltre un anno vige un divieto di balneazione.

Le transenne bianche e rosse stanno lì da tempo

Con amara ironia, Covitto sottolinea come le transenne bianco-rosse siano ormai diventate un simbolo della città, insieme ai topi che scorrazzano tra i marciapiedi e i cassonetti. «Programmazione, efficacia ed efficienza non fanno parte del vocabolario di questa amministrazione comunale», scrive, avvertendo che ogni pioggia trasforma Orbetello in un luogo insalubre e invivibile.

Questa volta i destinatari del messaggio sono chiari: l’assessore all’Ambiente, accusato di non programmare adeguatamente la pulizia delle caditoie, e l’assessore ai Lavori Pubblici, ritenuto responsabile del mancato intervento sulle infrastrutture fatiscenti. «Quando pensa l’assessore all’Ambiente di programmare la pulizia delle caditoie, senza farci poi la beffa di trovarcele nella bolletta Tari? E ai Lavori Pubblici chiediamo: quanto dovremo aspettare per avere strade percorribili e fognature degne di questo nome?».

Un attacco diretto e senza filtri

Covitto denuncia con sarcasmo le inefficienze. Ma a differenza della voce anonima del Pasquino, del passato, lui ci mette la faccia, firma i suoi scritti e li diffonde pubblicamente. Anche questa volta, con sarcasmo e schiettezza, ha scoperchiato un vaso di Pandora che in molti avrebbero preferito restasse chiuso.

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