GROSSETO. L’Uccellaccio è riuscito a salvarsi dalle caligini disordinate di una stagione contorta, quasi senza senso.
Un’estrazione cosparsa da mille dubbi, scarsa fiducia, non scontata. Al triplice fischio del direttore di gara (Stefano Striamo di Salerno) gli uomini della società con i giocatori si sono fusi in un abbraccio stretto, prolungato, commosso con i tifosi arrivati dalla Maremma per far sentire le loro voci e rumori all’esterno del “Gino Bozzi” di Firenze. Sede dell’incontro il cancello d’ingresso dell’impianto.
Gianni Lamioni era commosso: «Sono felicissimo – le primissime parole del patron – è una salvezza giustissima. Al netto del nostro errore nel dopo gara col Livorno in tanti hanno provato a farci cadere. Ma il Grosseto non muore mai».
Filippo Vetrini è incontenibile: «La più grossa soddisfazione sportiva da quando sono nel mondo del calcio. Faremo tesoro di questa sofferta esperienza. Adesso guardiamo al futuro con serenità, fiducia e cercheremo di portare i nostri colori dove meritano di stare».
Cretaz: «Ho sopportato troppo»
Per il tecnico Cretaz è il momento di togliersi vari sassi dalle scarpe: «I ragazzi sono stati encomiabili, hanno fatto il loro dovere – inizia – tutto era molto delicato ma ci sono riusciti. Sono felice per la città dove sono stato benissimo, per Lamioni e Vetrini. I problemi sono stati tanti e continui – prosegue – ma la società con ha fatto mancare nulla allo spogliatoio. Credo sia stata questa la giusta ricetta per toccare la salvezza, che era l’obbiettivo finale».
Sosta. Poi riprende: «Abbiamo finito gare in otto, ci hanno massacrato di rigori contro, abbiamo colpito pali e traverse, abbiamo giocato cinque volte in campo neutro e senza i nostri tifosi. Tra queste difficoltà ho dovuto ascoltare il nome del mio possibile sostituto, ho dovuto accantonare critiche non giuste sul mio operato, ho sopportato troppo. Adesso vi dico che qualcuno mi ha rotto veramente i c……i in questi mesi».
«Non è questo il modo di comportarsi – termina Cretaz – l’ambiente doveva restare unito e non distributore di polemiche».

70 anni, ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione.
Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net.
Come lavagna uso il cielo.
Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma