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L’ennesimo attacco dei lupi

A Magliano in Toscana due pecore sono disperse e una è ferita. L’allevatore è disperato. Comitato resistenza pastorale: «La perdita ha anche un impatto emotivo»
A sinistra Mario Pellegrini e a Destra Francesco Tola
A sinistra Mario Pellegrini e a destra Francesco Tola

MAGLIANO IN TOSCANA. Un altro drammatico episodio di predazione si è verificato presso l’azienda agricola Fratelli Tola, dove tre pecore sono state attaccate dai lupi: due sono disperse e una è rimasta ferita.

Francesco Tola, allevatore con 30 anni di esperienza, si trova ora in una situazione di grave disperazione, temendo il peggio per il suo futuro e quello del suo bestiame se non saranno prese misure contenitive nei confronti dei lupi.

In un grido disperato di aiuto, Francesco si è rivolto al Comitato resistenza pastorale, che ha risposto con pieno sostegno. Anche il candidato alle elezioni europee per Fratelli d’Italia, Mario Pellegrini, noto per aver salvato 500 vite durante il naufragio della Costa Concordia, ha risposto all’appello di Francesco. 

Pellegrini si è recato personalmente all’azienda agricola Fratelli Tola, portando il suo sostegno e promettendo di battersi per una soluzione. «La situazione è insostenibile – dice Tola – Se non si interviene tempestivamente, la mia azienda e il mio bestiame sono destinati a scomparire».

Una pecora che è stata attaccata al collo dai lupi
Una delle pecore che è stata attaccata dai lupi

Le leggi regionali sulla predazioni

Il supporto ricevuto da Pellegrini e dal Comitato resistenza pastorale rappresenta una speranza per Francesco e per tutti gli allevatori che affrontano
quotidianamente la minaccia dei lupi. L’episodio mette in luce una problematica crescente nel territorio, dove gli allevatori si sentono sempre più abbandonati e in balia dei predatori.

La visita di Mario Pellegrini e il suo impegno sono un segnale positivo, ma resta la necessità di interventi concreti e tempestivi da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza delle aziende agricole e del loro bestiame. La situazione è resa ancora più complessa dalla gestione degli indennizzi per i danni causati dai lupi.

Sebbene la Regione Toscana fornisca compensazioni economiche per le pecore predate, questi risarcimenti non coprono i danni collaterali al gregge, come gli aborti e la perdita della produzione di latte, né includono gli agnelli sotto i sei mesi o i capi dispersi. «Inoltre, le carcasse degli animali predati sono usate per sfamare lupi e ibridi, sul Monte Amiata – scrivono dal Comitato resistenza pastorale – Animali che non possono tornare in natura. Una pratica che molti allevatori percepiscono come un’ulteriore beffa».

«È fondamentale ricordare che i pastori non sono solo custodi del loro bestiame, ma anche pilastri delle nostre comunità rurali, custodi delle tradizioni e sostenitori della biodiversità – continuano – Le loro vite sono intrecciate con quelle degli animali di cui si prendono cura, e ogni perdita ha un impatto significativo non solo economico, ma anche emotivo».

Il comitato invita le istituzioni e la società a riconoscere e valorizzare l’umanità dei pastori. «È necessario un approccio più comprensivo e supportivo, che tenga conto di tutte le sfaccettature del loro lavoro e delle loro vite – concludono – Solo attraverso una collaborazione empatica e informata possiamo sperare di trovare soluzioni sostenibili e rispettose per tutte le parti coinvolte».

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