FOLLONICA. Sulla “vicenda ippodromo” tornano i consiglieri di minoranza a spiegare dettagliatamente le motivazioni del rispettivo voto nell’ultimo consiglio comunale.
Consiglio che ha sancito l’avvio del procedimento per la variante urbanistica che dovrebbe separare di fatto i 167 alloggi da tutto il resto dell’impianto sportivo (clinica veterinaria, ristorante, volumetrie a servizio)
Separati in casa, anche spiegando il voto
L’opposizione infatti ha votato in modo diverso: il Pd si è astenuto, insieme al rappresentante di Follonica a sinistra Francesco Ciompi, mentre il Gruppo misto ha votato a favore insieme alla maggioranza.
Per il Gruppo misto, rappresentato da Giacomo Manni, l’avvio del procedimento non è un atto risolutivo della complessa realtà dell’Ippodromo dei Pini, ma è comunque un segnale importante che ha sentito di appoggiare.
«Con questo passo si apre lo spazio per ripensare davvero il futuro di quell’area, che da troppo tempo è rimasta ferma e isolata – spiega Manni – e si potrà finalmente distinguere tra le funzioni sportive legate alle corse ippiche e le altre parti del complesso non funzionali all’attività come le foresterie. È una svolta importante, che apre nuove prospettive». Secondo il consigliere per esempio «le foresterie potrebbero rappresentare un’opportunità pubblica per esempio rendendole disponibili a chi oggi cerca casa: giovani coppie, famiglie, nuove residenzialità».
«Certo con criteri chiari, sociali, aperti, ma ben strutturati; così uno spreco potrebbe diventare un investimento, un quartiere vivo, integrato, ben connesso, e non un’area marginale o abbandonata perché diciamolo, il progetto originario dell’ippodromo non ha funzionato. Le corse ippiche sono rimaste un evento per pochi, mentre l’impianto si è progressivamente svuotato di senso, di persone, di cura. E certamente non basta una variante urbanistica – spiega – ma serve un percorso vero di partecipazione pubblica, aperto, trasparente, non formale. Un confronto che metta in campo idee, bisogni, competenze. Un dibattito sul futuro di uno spazio che può diventare una risorsa collettiva e non restare un vuoto urbano: turismo, sport diffuso, eventi, concerti, per la socialità e perché no, un grande progetto di rigenerazione attraverso un partenariato pubblico-privato guidato dall’interesse generale, non da logiche speculative».
Il Pd: «Astensione segno di responsabilità»
Il Pd invece ha scelto l’astensione «non per ambiguità, ma come preciso atto di responsabilità. Una responsabilità che, al contrario, l’amministrazione Buoncristiani – a guida destra – continua ostinatamente a disertare».
Pecorini, Giorgieri e Stella parlano di «parole vuote e di una navigazione a vista da parte della maggioranza. Conosciamo bene il valore strategico dell’Ippodromo dei Pini – sottolineano – infatti per anni sotto le amministrazioni di centrosinistra si è lavorato per restituire dignità a un’area centrale per la città. È stato il centrosinistra ad avviare e portare a termine nel 2023 il procedimento per la decadenza e revoca della concessione – una concessione che sarebbe altrimenti durata altri 70 anni. Sempre il centrosinistra ha approvato nel 2024 il nuovo Piano Strutturale, che ha aperto la strada a nuove e diversificate funzioni per tutta l’area dell’ippodromo. Crediamo che l’ippica non sia tramontata, ma che abbia bisogno di essere ripensata e rilanciata con serietà, attraverso un progetto capace di coniugare tradizione e innovazione, sport e cultura, eventi e attività sociali, con una visione chiara e una gestione competente.
Per questo oggi – concludono – non possiamo che denunciare con forza l’approccio raffazzonato dell’amministrazione in carica. La variante urbanistica proposta è figlia di un’impostazione improvvisata, priva di contenuti, senza un’idea di sviluppo coerente né un coinvolgimento reale della cittadinanza. Si parla genericamente di “trasformazione” dell’area, ma non si chiarisce quale sarà il destino delle foresterie. Si evocano “opportunità”, ma senza spiegare per chi, in che tempi, con quali strumenti».
Ancora incertezze che potrebbero rendere prematura qualunque programmazione
E se queste sono le posizioni politiche in merito all’atto votato in consiglio, non esiste al momento altrettanta certezza su come si concluderà la vicenda nella sua parte giudiziaria.
Nel momento infatti della prescrizione per i 63 indagati decisa dal Tribunale di Grosseto nel 2012 (tra cui amministratori e Consorzio Etruria) seguì la reazione della Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze che, non convinta della completezza delle valutazioni fatte dal tribunale grossetano, chiese nel 2017 di riaprire la “partita” sulla confisca delle foresterie dell’ippodromo di Follonica.
Nel 2023 la Corte di Appello confermò il no alla confisca.

Quindi, indipendentemente dalla scadenza del 31 dicembre prossimo, quando scadrà la convenzione con Follonica Corse e Cavalli che potrebbe di fatto portare le foresterie nelle disponibilità del comune, potrebbe esserci ancora l’ombra di un procedimento del quale nessuno ha più parlato.



