GROSSETO. Era arrivato a Grosseto da qualche tempo e aveva trovato un impiego come tutto fare da un artigiano. L’uomo di 36 anni travolto e ucciso giovedì 16 dicembre alle 8 del mattino dopo essere caduto giù dal ponte Mussolini è stato identificato: si chiamava Emmanuel Yeboah ed era originario di Accra, la capitale del Ghana.
Dal Ghana per un futuro migliore
Emmanuel era arrivato in Italia da una decina d’anni e poco dopo si era trasferito a Grosseto. Giovedì mattina era in sella alla sua mountain bike quando è stato urtato con uno specchietto del furgone che viaggiava nella sua stessa direzione ed è volato giù dal ponte. Quando l’autista del furgone e l’automobilista che lo seguiva si sono fermati, il trentaseienne probabilmente era ancora vivo. La corsa del 118 però, non è servita a salvare la vita al trentaseienne.

L’uomo giovedì mattina probabilmente stava andando al lavoro, quando è rimasto vittima del terribile incidente sulla strada che porta verso l’ingresso dell’Aurelia a Grosseto sud. Venerdì 17 dicembre, all’obitorio dell’ospedale Misericordia, c’è stata la ricognizione cadaverica: la salma dell’uomo è a disposizione della Procura. Il magistrato di turno infatti, ha disposto l’autopsia che si svolgerà nei prossimi giorni.
A Grosseto, il trentaseienne non aveva familiari: era venuto via dal Ghana da anni, per trovare un futuro migliore. E a Grosseto lo aveva trovato: lavorava, aveva conosciuto diverse persone che erano state disposte ad aiutarlo. Sono state alcune di loro a effettuare il suo riconoscimento, all’obitorio.
Non sarà un lavoro semplice per gli agenti della polizia municipale, che hanno rilevato l’incidente per ricostruirne la dinamica, trovare i familiari dell’uomo nel suo paese d’origine. La salma intanto resterà all’obitorio, in attesa di essere rimpatriata.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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