MONTE AMIATA. Dopo una stagione sciistica difficile, segnata dalla quasi totale assenza di neve e dalla mancanza di risorse idriche necessarie per l’innevamento artificiale, l’Amiata si prepara a ripartire con entusiasmo in vista della stagione estiva.
«Puntiamo sulla stagione estiva con il bike park»
L’appuntamento è per sabato 24 maggio, la data ufficiale della riapertura del Bike Park Amiata, per la stagione estiva 2025. Un’apertura molto attesa da operatori e appassionati, che sperano di replicare o addirittura superare, le presenze registrate negli ultimi tre anni.
Numeri che hanno reso l’Amiata una delle mete che accoglie migliaia di sportivi e appassionati di mountain bike con tutti i suoi sentieri e tracciati percorribili in mezzo alla più grande faggeta d’Europa.
Una montagna senza neve
La stagione invernale è stata purtroppo segnata da condizioni meteo sfavorevoli e l‘assenza di precipitazioni ha reso impossibile attivare l’innevamento programmato per garantire l’apertura degli impianti sciistici.
Purtroppo questo rende necessario il riadattarsi alle conseguenze meteorologiche. Infatti, il Monte Amiata, sta puntando tantissimo negli ultimi anni ad attività che vanno al di fuori della stagione sciistica.
E lo fa proponendo un ventaglio di attività all’aria aperta che spazia dal trekking alla forest therapy, dal turismo del benessere alla gastronomia locale ed a sport come l’enduro, il downhill e trail riding.
Se fino all’anno scorso il bike park apriva a giugno ed a settembre chiudeva, il 2025 cambia musica con l’apertura anticipata a maggio e la chiusura slitta alla metà di ottobre, per una stagione ancora più lunga.
Due stagioni invernali andate perse di fila
Non è stato solo l’inverno 2024-2025 ad andare male, ma è il secondo anno consecutivo di chiusura forzata per la stazione sciistica Amiata, aggravando l’impatto economico e sociale del territorio.
«La neve c’è, ma non dove serviva» le parole del vicepresidente Isa, Luciano Porcelloni «la neve è caduta nelle quote più alte, ovvero 1550-1730 metri, ma è mancata tra i 1450 ed i 1550 metri dove si trovano le piste chiave».
«I problemi non sono solo climatici, ma anche infrastrutturali»
Un altro punto importante sottolineato dal vicepresidente Isa, riguarda i problemi legati alla mancanza di un approvvigionamento idrico efficiente.
«Il Lago Verde è fuori uso dal nubifragio, l’invaso di Pratolungo è insufficiente e vecchio, e soprattutto nessuno dei progetti alternativi è ancora in cantiere» continua Porcelloni.
Grave perdita economica
Si parla di milioni di euro di mancati introiti e oltre 200 posti di lavoro a rischio tra versante grossetano e senese. Alcuni maestri di sci e operatori stanno lasciando l’Amiata in cerca di lavoro altrove.
«Con la sola estate non si può pensare di reggere aperte tutte le attività legate alla montagna – afferma Porcelloni -. Eppure durante le vacanze di Natale 2024, dove poca neve ha reso possibile l’apertura dei campi scuola, la montagna è stata completamente invasa dai turisti».
Progetto “Non solo neve”
Lanciato per diversificare l’offerta turistica e valorizzare la montagna anche fuori dalla stagione invernale, punta su bike park, trekking, benessere, forest therapy e nuove attrazioni family-friendly.
Ad oggi il Monte Amiata è diventata la prima stazione dell’Italia centrale e la terza in campo nazionale, per queste discipline.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Valigia sempre pronta, gluten free e lactose free, ma mai senza un buon bicchiere di vino. Racconto storie e catturo momenti, tra giornalismo, fotografia e viaggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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