CASTEL DEL PIANO. In meno di dieci giorni, era riuscito a mettersi in tasca 1.116 euro, soldi che avrebbe dovuto incassare l’Asl per le analisi di laboratorio a Castel del Piano.
Ma i soldi che i pazienti pagavano venivano stornati. E per magia, compariva nel sistema l’esenzione che però non era loro dovuta.
Era questo il sistema escogitato da un assistente amministrativo dell’Asl Toscana Sud Est. Che è stato denunciato dalla dirigente amministrativa dell’azienda che si era accorta di quegli ammanchi.
Trasforma le prescrizioni a pagamento in esenti
Trentacinque anni, originario di Brindisi, Davide De Marco lavorava come assistente amministrativo al laboratorio di analisi dell’ospedale di Castel del Piano.
Tra la fine di dicembre del 2016 e il 12 gennaio 2017, era riuscito a far sparire 1.116 euro. Soldi che erano stati stornati: le richieste, bianche o rosse che fossero, venivano prima registrate nel sistema normalmente. Poi veniva applicata l’esenzione e gli importi pagati dai pazienti venivano stornati.
In questo modo finivano nelle tasche del trentacinquenne. Accusato di peculato, l’uomo è finito a processo. Erano stati gli stessi pazienti a confermare, durante le indagini, di aver pagato il ticket regolarmente. Ma quegli importi non erano stati registrati.
Il sostituto procuratore Giovanni De Marco aveva chiesto una condanna a 2 anni. L’uomo è stato giudicato con il rito abbreviato: il giudice Sergio Compagnucci lo ha condannato a un anno e 10 mesi con pena sospesa e non menzione. Difeso dall’avvocata Carmen Capoccia del foro di Firenze, il 35enne ha restituito l’intera cifra all’Asl. Per 5 anni è stato interdetto dai pubblici uffici.
