GROSSETO. «Poliziotti pezzi di m****» è quello che si sono sentiti urlare gli agenti di polizia di Grosseto nella serata di venerdì 1° agosto. Poi la situazione è degenerata: quando le forze dell’ordine si sono avvicinate per controllare i documenti del 25enne lui ha dato in escandescenze. Con una spinta ha buttato a terra il poliziotto e poi lo ha preso a calci.
Oggi per il ragazzo, originario del Pakistan, si è svolto il processo per direttissima di fronte alla giudice Agnieska Karpinska e al vice procuratore onorario Alessandro Bonasera. Il giovane, difeso dall’avvocato Alberto Vannetti, ha dichiarato di non ricordarsi nulla.
L’arresto del 25enne
I poliziotti stavano svolgendo un normale servizio di controllo nel centro della città, vicino al San Francesco, quando il ragazzo li ha prima insultati e poi aggrediti. «Poliziotti pezzi di m****», ha urlato il giovane appena ha visto gli agenti in divisa. Quando si sono avvicinati, la situazione è degenerata all’istante: prima il 25enne ha cercato una via di fuga e poi ha aggredito un agente.
Lo ha spinto e buttato in terra, poi ha iniziato a sferrargli calci, tanto da provocare una ferita al gomito e a rovinare il pantalone della divisa. Una situazione non nuova per gli agenti, che già a giugno avevano contestato al ragazzo lo stesso reato, ovvero quello di resistenza a pubblico ufficiale.
Dopodiché gli agenti hanno identificato e arrestato il giovane.
Nella mattinata del 2 agosto si è tenuto il processo per direttissima: la giudice Agnieska Karpinska ha convalidato l’arresto e ordinato la misura cautelare del carcere per il 25enne. L’avvocato della difesa Alberto Vannetti ha chiesto il termine alla difesa.



