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Infortuni sul lavoro: i numeri tornano a salire

Sul territorio dell’Asl Toscana sud est i casi nel 2022 sono stati 11.169. A questi, purtroppo, si sommano 23 morti sul lavoro
Un operaio al lavoro
Un tecnico al lavoro

GROSSETO. Erano calati durante la pandemia. Ora tornano gli infortuni sul lavoro, in Italia, tornano a crescere.

Domani, 28 aprile, ricorre la Giornata mondiale della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Un’occasione per fare un bilancio. Un bilancio che, nel territorio della Asl Toscana sud est, vede i numeri degli infortuni salire ai livelli pre-pandemia.

Anche se l’andamento del primo bimestre 2023 evidenzia un calo marcato (-18,24%) rispetto allo stesso periodo 2022.

I dati

Sul territorio dell’Asl Toscana sud est gli infortuni nel 2022 sono stati 11.169, a cui si sommano 23 infortuni mortali. Nel 2022 il numero degli infortuni nelle tre province di Arezzo, Siena e Grosseto è sostanzialmente tornato ai livelli del 2018 e 2019 e cioè del periodo pre-Covid. Nel 2018 erano stati complessivamente 11.424 e nel 2019 11.583. Erano scesi a 8523 nel 2020 e risaliti nel 2021 a 9575.

Stesso discorso vale per gli infortuni mortali: sono stati 23 nel 2022, 10 nel 2021, 13 nel 2020, 23 nel 2019 e 30 nel 2018. La provincia di Grosseto nel 2022 ha avuto 6 morti sul lavoro. Importante anche il numero degli infortuni sul luogo di lavoro: a Grosseto sono stati 2559 nel 2022. Fortunatamente I dati relativi ai primi mesi del 2023 vanno in controtendenza rispetto al generale aumento.

Un uomo in ufficio chino sul cellulare davanti alla scrivania
Anche una postura scorretta in ufficio può dare origine a infortuni

In Italia i dati Inail relativi al 2022 evidenziano che in tutto il Paese ci sono state complessivamente 697.773 denunce di infortunio, il 25.67% in più rispetto al 2021. Gli infortuni mortali sono stati invece 1.090, a fronte dei 1.221 rilevati nel 2021 (-10,73%).

In Toscana si sono rilevate complessivamente 52.841 denunce di infortunio, il 23.07% in più rispetto al 2021.

Nella ASL sud est, nel 2022, ci sono state complessivamente 11.169 denunce di infortunio, il 16,65% in più rispetto al 2021, ma in diminuzione rispetto agli anni 2018 e 2019 pre pandemia. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state invece 23, a fronte delle 10 denunce rilevate nel 2021 ed alle 30 del 2018 e 23 del 2019.

Il 2023 fa ben sperare

I dati di questi primi mesi del 2023 riportano dati più confortanti rispetto agli stessi mesi del 2022. «I dati dei primi due mesi del 2023 ci fanno ben sperare – spiega l’ingegner Domenico Viggiano, direttore area dipartimentale prevenzione igiene sicurezza nei luoghi di lavoro – e, rispetto al primo bimestre 2022, evidenziano un calo degli infortuni (1.452 rispetto a 1776 pari al -18,24%).

«I dati Inail ci forniscono spunti di riflessione importanti – prosegue – Appare chiaro che l’andamento degli infortuni sta risentendo del progressivo ritorno al lavoro in presenza e di un contesto economico in fase espansiva. Inoltre, il forte aumento dei rapporti di lavoro flessibili, temporanei e precari che stanno cambiando l’organizzazione del lavoro tradizionale, richiede una sempre maggiore attenzione al rispetto delle normative sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. I dati evidenziano come i settori maggiormente a rischio siano edilizia ed agricoltura».

Un ragazzo si regge il piede
Sui cantieri l’utilizzo di scarpe antinfortunistiche previene spesso molti inconvenienti

L’attività della Asl rimane fondamentale. «L’azienda sanitaria non si occupa soltanto di curare chi sta male – dichiara Antonio D’Urso, direttore generale Asl Toscana Sudest – ma si occupa, con altrettanto impegno, di prevenire le malattie e gli infortuni. Ci sentiamo particolarmente coinvolti nel tema della cultura della sicurezza sul lavoro. La nostra non è un’attività di controllo e repressione ma di prevenzione e affiancamento alle istituzioni e alle aziende. Un impegno pratico ed etico nel rispetto dei lavoratori – conclude – La giornata Mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro è un momento di riflessione su quelle che sono le azioni pianificate e attuate per contrastare gli infortuni sul lavoro».

Aumentati i controlli sui luoghi di lavoro

La vigilanza ed il controllo nei luoghi di lavoro spettano ai “Servizi di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro” (Pisll) delle Asl. Nel 2022, in Toscana, i controlli hanno riguardato circa 15.350 attività (l’8,1% delle aziende totali) a fronte di un obiettivo nazionale fissato al 5%.

Nel 2022 Il Pisll della Asl SudEst ha effettuato 4317 controlli, con 1057 cantieri e 633 aziende agricole.

«Il forte incremento del numero di cantieri sul territorio dovuti agli incentivi fiscali e alla riqualificazione energetica degli edifici – prosegue Viggiano – ha fatto aumentare anche i controlli».

Un controllo su un cantiere
Un controllo su un cantiere

Fra i compiti del Pisll c’è anche la verifica dei piani di prevenzione con controlli sulla sorveglianza sanitaria, la ricerca attiva di malattie professionali, la formazione aggiuntiva, informazione e assistenza alle imprese, che sono i principi cardine del nuovo Piano regionale di prevenzione.

«Sono stati avviati percorsi di promozione della salute nei luoghi di lavoro – continua Viggiano – con incontri nelle scuole e momenti di riflessione con ordini professionali, datori di lavoro e sindacati, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.  L’obiettivo è far prendere coscienza su quelli che sono gli obblighi e le responsabilità di committenti, datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori. Più si parla di prevenzione e sicurezza sul lavoro meno si parlerà di infortuni e malattie professionali».

Attenzione anche sul mondo dell’agricoltura

Grande attenzione viene posta al comparto agricoltura, un settore molto esteso nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. «La crescente presenza di macchine agricole e la sempre maggiore specializzazione delle lavorazioni – prosegue Viggiano – fa del settore agricolo uno dei comparti a maggior rischio di infortuni gravi e mortali, come evidenziato anche dal nuovo Piano nazionale della prevenzione 2020-2025. Numerosi infortuni, spesso mortali, infatti, accadono per il non corretto uso o per la vetustà delle attrezzature agricole».

Un trattore al lavoro mentre coltiva campi
Anche in agricoltura è molto importante operare con mezzi siano dotati di moderni sistemi di sicurezza

Un fenomeno che, negli ultimi anni, ha coinvolto anche gli “hobbisti”, quelle persone che utilizzano le macchine agricole sui propri appezzamenti di terreno in attività extra-lavorative.

«La formazione – dice Viggiano – è determinante in agricoltura visti i cambiamenti del mondo produttivo agricolo con l’invecchiamento della popolazione lavorativa e l’incremento del ricorso al lavoro in appalto che ormai detiene quasi la totalità delle operazioni manuali in agricoltura. C’è anche un elevato utilizzo di manodopera stagionale, spesso straniera».

«Un quadro – conclude- che ci ha portato a programmare attività formative, rivolte a lavoratori stagionali e disoccupati interessati a lavorare in agricoltura. Attività organizzate con le parti sociali nelle aziende agricole che si sono rese disponibili per favorire l’apprendimento di una mansione facendo conoscere i rischi e le misure di protezione connesse».

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