GROSSETO. 25 maggio 2018: alla Fam, azienda specializzata nella costruzione di piscine che si trova in via Aurelia Antica, Andrea Serrotti, 30 anni, rimase gravemente ferito. Fu soccorso con Pegaso e portato alle Scotte di Siena. Le speranze dei suoi familiari e dei suoi tanti amici rimasero accese per quattro giorni. Ma le sue condizioni erano disperate: Andrea morì nel reparto di rianimazione delle Scotte.
Era il sorriso fatto persona, quel ragazzo che era stato assunto nel 2013 nell’azienda grossetana. Gli volevano bene tutti e tutti avevano fatto il tifo per lui, dopo il terribile incidente.
A processo per omicidio colposo
Omicidio colposo: questa l’accusa che era stata formulata dal sostituto procuratore Salvatore Ferraro nei confronti degli imputati, due dei quali hanno definito un anno fa la loro posizione patteggiando una pena ad un anno. La società invece era stata chiamata a rispondere di illecito amministrativo definito con il pagamento di una multa di 28.500 euro, pari a 100 quote e al risarcimento delle parti civili che era già stato definito.
Era rimasta in piedi soltanto la posizione processuale di Maurizio Bonari che, difeso dall’avvocato Roberto Baccheschi, aveva scelto il rito abbreviato. L’uomo, indicato come caporeparto era stato accusato di non aver segnalato in tempo al datore di lavoro la condizione di pericolo che si creava durante la procedura di collaudo della tenuta stagna delle saldature dei pre-filtri, attraverso l’immissione di aria compressa. Procedura questa, che aveva fatto saltare proprio quella copertura che aveva colpito alla testa il trentenne.
Bonari era stato quindi indicato dall’Asl che aveva fatto gli accertamenti relativi all’incidente in fabbrica come il preposto al controllo di quelle operazioni di collaudo. In realtà – ha dimostrato l’avvocato Baccheschi – l’uomo lavorava in un ufficio amministrativo e si occupava dei fornitori. Non aveva quindi un ruolo di controllo diretto sul lavoro dell’operaio durante le fasi di collaudo. Per questo, il sostituto procuratore Salvatore Ferraro ha chiesto l’assoluzione.
Assoluzione con formula pina, ha scritto il giudice per l’udienza preliminare Marco Mezzaluna nel dispositivo della sentenza. Bonari quindi, non è stato responsabile della morte di Serrotti.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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