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In Maremma chiudono anche i ristoranti: «Salviamo il settore»

A Grosseto nel 2022 le chiusure sono state 125, le nuove aperture 50. Nonostante i numeri c’è ottimismo per il futuro e la carta dei valori firmata con le istituzioni intente rilanciare il comparto
Ristoranti: La carta dei valori della ristorazione italiana firmata da associazioni e operatori di settore
La carta dei valori della ristorazione italiana firmata da associazioni e operatori di settore rilancia tutto il comparto ristorazione

GROSSETO. La giornata della ristorazione, oggi 28 aprile, è stata l’occasione della firma della carta dei valori della ristorazione. A sottoscriverla sono stati operatori del settore e istituzioni. Confcommercio Grosseto ha presentato anche gli ultimi dati sul settore elaborati dal Centro studi della Federazione sulla base dei dati di Infocamere.

A Grosseto sono 1.832 le imprese del settore che risultano attive al 31 dicembre 2022. Sempre alla stessa data, sono 50 le nuove imprese e 125 le chiusure, con un saldo negativo di -75 attività.
Importanti i numeri anche a livello occupazionale: gli occupati dipendenti nell’anno 2022 sono stati, nel comparto, 5.287unità.

«Dietro al saldo negativo delle imprese della ristorazione ci sono diverse concause – spiegano Giulio Gennari e Gabriella Orlando, rispettivamente presidente e direttrice Confcommercio – gli strascichi della crisi pandemica, il forte incremento dei costi (soprattutto delle materie prime e dell’energia) hanno eroso fortemente i margini operativi delle imprese. Rimane grave il problema del reperimento del personale stagionale, in particolare camerieri, baristi, cuochi e lavapiatti».

L’ottimismo sale del futuro

Nonostante tutto, c’è ottimismo per il futuro. «Stiamo assistendo nella nostra provincia ad un positivo fermento imprenditoriale – dicono Gennari e Orlando – con nuove aperture e ad un interessante rinnovo dell’offerta nell’ambito della ristorazione che guarda alle nuove tendenze di mercato. Questo ci dimostra che in Maremma l’intero sistema dell’accoglienza si sta strutturando».

Giulio Gennari, presidente Confcommercio Grosseto

La firma della Carte dei valori della ristorazione italiana sottolinea questa tendenza. L’iniziativa nasce nel novembre 2021, quando in pieno lockdown imprese e associazioni di settore, volevano tornare a mettere a frutto l’energia dei ristoratori. Per stringere un patto di filiera con produttori, agricoltori e città indicando le linee di azione per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche.
Con la firma del presidente della Provincia Francesco Limatola, oggi è iniziata la sottoscrizione a una carta che parla di ristoratori come ambasciatori del cibo. Un cibo che in Italia è cultura, è sapere, passione e frutto del lavoro di intere filiere.

Alla firma erano presenti il presidente e la direttrice di Confcommercio Grosseto e il presidente provinciale di Fipe Danilo Ceccarelli. Insieme a loro anche Antonio Catani, vicepresidente dell’Associazione cuochi Grosseto che patrocina l’iniziativa. Per la Caritas di Grosseto, sempre in campo contro gli sprechi alimentari, il direttore don Enzo Capitani, e per la condotta Slow Food Grosseto il fiduciario Giuseppe Morisco.

La Carta dei valori

Nella carta dei valori della ristorazione italiana sono indicati sei valori:

  • economia;
  • comunità;
  • cura;
  • cultura;
  • memoria e ambiente.

Due le azioni su cui impegnarsi: formazione e festa.

«La festa si concretizza con l’organizzazione della Giornata della Ristorazione – dice Danilo Ceccarelli – Oggi oltre 55 colleghi che hanno convintamente aderito all’iniziativa, dedicando all’occasione un loro piatto ‘speciale’ a base di pane. Uno dei cibi che più parla di unione e umanità».

Antonio Catani
Antonio Catani

La Giornata della Ristorazione, organizzata dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio) prevede la partecipazione del Ministero delle imprese e del made in Italy, del Ministero del Turismo, di quello dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministero della cultura.  

Un impegno condiviso

Anche la Provincia di Grosseto ha sottoscritto la Carta dei Valori della Ristorazione italiana. «Ne condividiamo principi e finalità – dice Limatola – perché siamo convinti che per valorizzare il nostro straordinario patrimonio agroalimentare sia necessario intraprendere un percorso unitario in cui istituzioni locali e imprenditori si muovano in armonia partendo dallo stesso quadro di riferimento di valori e obiettivi. Un territorio come il nostro può dare molto di più»

La Federazione cuochi sostiene questa nuova iniziativa con convinzione. «È un modo per accendere un faro sulla ristorazione italiana – dice il cuoco Antonio Catani – dopo gli anni drammatici della pandemia che hanno avuto drastici effetti sul settore anche in provincia di Grosseto. Adesso speriamo in una vera ripartenza, i presupposti ci sono e li abbiamo visti anche in questi ultimi due ponti festivi. L’ottimismo dovrà contraddistinguerci, solo affrontando le sfide del futuro con entusiasmo potremmo superarle, senza buttarci giù».

In campo anche la Caritas

L’evento quest’anno è dedicato al pane, alimento alla base della dieta mediterranea. A livello nazionale Fipe destinerà alla Caritas un contributo per ogni piatto “speciale” ordinato.
«I valori che questa carta firmata oggi ribadisce, indicano una rotta molto significativa anche per Caritas – dice don Enzo Capitani – ancorata, nel suo agire quotidiano al precetto evangelico: “avevo fame, avevo sete, ero nudo, ero in carcere, ero malato e voi mi avete dato da mangiare, da bere, mi avete vestito, siete venuti a trovarmi”».

«Tutto questo – conclude – ci stimola e ci incoraggia ulteriormente ad essere sempre di più e sempre meglio una presenza che, sul territorio, non solo offre dei servizi per rispondere a bisogni primari di ogni essere umano, ma opera affinché possano cambiare i paradigmi che finora hanno governato il nostro vivere insieme e che spesso sono segnati da sperequazioni e ingiustizie».

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